Milano, la mostra "Marte. Incontri ravvicinati col pianeta rosso"

Al Museo della Scienza dal dal 9 febbraio al 3 giugno 2018

    Milano (askanews) - Non c'è solo la Tesla rossa di SpaceX a viaggiare verso Marte ma i sogni, le ambizioni e le speranze di generazioni di scienziati che provano da sempre a dare una risposta alla madre di tutte le domande: siamo soli nell'Universo? E da Giovanni Schiaparelli a Elon Musk, centinaia di sognatori e visionari da secoli guardano Marte sapendo che un giorno l'uomo poserà il piede sul suo suolo polveroso.

    Proprio al nostro "vicino cosmico" è dedicata la mostra "Marte, incontri ravvicinati col pianeta rosso" aperta al Museo della Scienza di Milano dal 9 febbraio al 3 giugno 2018. La curatrice Viviana Panaccia e il direttore del Museo, Fiorenzo Galli.

    "L'idea di questa mostra - spiega Viviana Panaccia - nasce proprio per rispondere a questo interrogativo ma anche per celebrare il programma europeo Exomars a guida italiana, infatti c'è tanta Italia su questo progetto".

    "La mostra - ha aggiunto Galli - racconta quindi la storia del pianeta Marte e della sua diffusione nell'immaginario collettivo e la storia di quello che avverrà, in qualche modo. L'inizio di ciò che deve avvenire".

    Dopo l'introduzione dedicata agli appunti originali sulle prime osservazioni dei canali di Marte di Schiaparelli, il percorso della mostra si snoda attraverso esempi della vasta produzione letteraria e cinematografica dedicata a Marte, oltre a una serie di foto e dati tecnici del pianeta rosso acquisiti fino a oggi dalle varie missioni spaziali, con un unico obiettivo, come ha spiegato Anna Sirica dell'Asi.

    "Avvicinare il pubblico al sistema solare e ai pianeti - ha detto - e di far conoscere a tutti l'importanza di questa esplorazione su Marte e come nasce".

    La mostra, organizzata anche in collaborazione con Esa, Inaf, Leonardo, Thales Alenia Space e National Geographic, è però soprattutto un tributo alla seconda parte della missione europea Exomars che nel 2020 manderà su Marte un lander con una trivella, costruita in Italia negli stabilimenti di Nerviano di Leonardo, per scavare nel sottosuolo marziano come ha spiegato Jorge Vago, responsabile scientifico dell'Esa per Exomars 2020.

    "Tutte le missioni che sono andate su Marte fino ad oggi, come Curiosity, hanno scavato sotto alla superficie massimo 10 cm e quindi non hanno trovato molto dal punto di vista di possibile vita - ha detto - noi andiamo a prendere dei campioni a 2 metri di profondità ed è importantissimo perché su Marte, essendo l'atmosfera molto tenue, le radiazioni penetrano nel sottosuolo e distruggono quello che vogliamo studiare, quindi Exomars aprirà una nuova finestra scientifica sul passato di Marte, dove magari c'è stata della Vita più o meno nello stesso periodo in cui è apparsa sul nostro pianeta".

    All'inaugurazione era presente anche Marco Stanghini, responsabile sviluppo business Spazio di Leonardo che ha illustrato il contributo fondamentale dell'industria italiana nella ricerca aerospaziale, ponendo l'accento proprio sulla trivella Made in Italy che potrà rivelare nuovi segreti cosmici di Marte.

    A cura di Askanews