Troiano: in "Lampedusa" Lustgarten scuote le coscienze coi fatti

"Non è un testo politico, non dà un punto di vista"

    Roma, (askanews) - È in scena al Piccolo Eliseo di Roma fino al 18 febbraio "Lampedusa", di Anders Lustgarten per la regia di Gianpiero Borgia con Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano: due monologhi, due storie perfettamente intrecciate: quella di Stefano, un pescatore siciliano ormai impegnato a recuperare i corpi dei profughi annegati in mare (3500 nel solo 2015) e quella di Denise, una donna immigrata di seconda generazione marocchino-italiana che riscuote crediti inevasi per una società di prestiti.

    "Questo sicuramente non è un testo politico e non vuole esserlo - ha spiegato Troiano - penso che Anders Lustgarten nello scriverlo volesse porre una lente di ingrandimento su un problema e far sì che si smuovano le coscienze, e penso che le smuova, perché non ti dà un punto di vista, ti descrive un fatto. Ti arrivano addosso delle parole e tu non puoi fare altro che ascoltarle e prenderne atto e prendere coscienza di quello che ti circonda. Secondo me la forza di questo testo è proprio questa".

    A cura di Askanews