Gursky da Gagosian: il fiume della vita e della fotografia

Nella galleria romana le grandi immagini di "Bangkok"

    Roma (askanews) - Che la realtà delle celebri fotografie in grande formato di Andreas Gursky sia qualcosa di più della semplice ripresa di un'immagine dal vero è cosa nota, ed è uno degli elementi di forza di un lavoro artistico tra i più rilevanti sulla scena del presente. Ma oggi osservando la nuova serie "Bangkok", che il fotografo tedesco presenta da Gagosian a Roma, si capisce ancora meglio quanto Gursky abbia saputo ottenere dalla fotografia, creando una "realtà nuova" che va ben al di là di quello che normalmente vediamo. Ne abbiamo parlato con Pepi Marchetti Franchi, direttrice della galleria romana.

    "Si vede in questa serie particolarmente anche la grande ispirazione e la grande vicinanza che l'artista ha nei confronti della storia della pittura - ha detto ad askanews - per esempio ad artisti come Monet o come Turner, che hanno molto lavorato anche sull'interpretazione dell'acqua e dei fenomeni atmosferici nelle loro opere".

    Il soggetto delle immagini di Gursky è infatti il fiume Chao Phraya, che attraversa Bangkok e ne raccoglie, fisicamente e metaforicamente, le tracce. E proprio su queste tracce concrete si è concentrato il lavoro dell'artista, che poi ce le ha lanciate come brandelli di comprensione all'interno di opere che hanno anche una forza quasi metafisica. Resa ancora più evidente dalla grande sala espositiva di Gagosian, luogo dove oltre a pittura e scultura trova attenzione e ospitalità anche la fotografia.

    "Naturalmente - ha aggiunto la direttrice - la consideriamo un medium imprescindibile, soprattutto per la contemporaneità".

    E l'idea della fotografia come strumento per eccellenza dell'arte di oggi guadagna ulteriore credito e credibilità quando ci si lascia cullare dalle onde del fiume di Gursky, trovando evidenti sia i suoi dettagli, sia il quadro complessivo. Congiunzione, solo apparentemente contraddittoria, che in un certo senso identifica la caratteristica più evidente del lavoro dell'artista.

    "Naturalmente - ha concluso Pepi Marchetti Franchi - Gursky lo fa con il suo inconfondibile stile e portando ulteriormente avanti una ricerca già considerata estremamente originale. E' infatti conosciuto come l'artista che per eccellenza ha trasformato il medium della fotografia, trasformandola in qualcosa di diverso, di altro, e che ha anche enormemente aiutato la fotografia a essere considerata alla pari di tutte le altre arti, proprio per i grandi risultati raggiunti da questo artista".

    La mostra nella sede romana di Gagosian resta aperta al pubblico fino al 3 marzo 2018.

    A cura di Askanews