Il malato immaginario: all'Eliseo l'Argan depresso di Gioele Dix
Lo spettacolo rodato con la regia di Andrée Ruth Shammah
Roma, (askanews) - Un uomo, convinto di essere malato, egoista, al centro della scena: Gioele Dix sul palco dell'Eliseo è il "Malato Immaginario", immortale ultimo capolavoro di Molière. Spettacolo rodato, quello con la regia di Andrée Ruth Shammah, che recupera tutte le chiavi di un testo che affascina dal 1673.
Argan si difende dagli altri usando lo schermo delle sue nevrosi ipocondriache. Oggi, dice Gioele Dix, lo definiremmo un depresso profondo: "La sua vera paura non è morire ma è vivere. Come chiede il fratello ad Argan: "qual è il tuo male?". Spesso le chiacchiere attorno alla malattia sono la cosa che più irrita chi è depresso".
Intorno a Argan il fratello, la figlia Angelica che il padre vuole far sposare nell'ambiente medico, l'innamorato di lei, la giovane moglie di Argan, e a tirare le fila la cameriera Toinette; dalla farsa continuamente spunta il dramma.
"I comici sono sempre molto apparentati con la tragedia. Il comico trae da tutto ciò che va male, ha uno sguardo sghembo sulla realtà, e si nutre di dolore. Sono vicini di casa, dirimpettai, comico e tragico" dice Dix.
Molière morì recitando questo suo capolavoro. Andreé Ruth Shammah mette in scena questo spettacolo dagli anni Ottanta; la produzione Teatro Franco Parenti da quattro anni, sempre nella traduzione perfetta di Cesare Garboli. "Se un classico non regge il tempo non è un classico. Ma in questo caso la relazione così difficile del protagonista con tutti quelli che gli stanno intorno, questo male di vivere, questo abuso di arte medica che anche oggi è così diffusa, veramente parlano molto al presente e all'attualità" conclude Dix.
A cura di Askanews