Farioli (Cnr), attività fisica contro invecchiamento del cervello
Il ricercatore è l'autore del libro "Un cervello sempre giovane"
Roma, (askanews) - Una corsetta nel parco o una passeggiata possono prevenire l'invecchiamento del cervello. Lo spiega ad Askanews Stefano Farioli Vecchioli, ricercatore dell'Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Cnr e autore del libro "Un cervello sempre giovane".
"L'invecchiamento cerebrale - sottolinea Farioli - è un processo fisiologico che avviene dai 65-70 anni. Dobbiamo ricordare che il cervello è uno dei pochissimi organi del corpo in cui non avviene rigenerazione neuronale, quindi i neuroni muoiono e non vengono sostituiti da altre cellule. Man mano che passa il tempo e con l'età questo processo di morte neuronale causa all'interno del cervello una serie di disfunzioni, sia cellulari che molecolari e soprattutto comportamentali che implicano la perdita di memoria nei casi più lievi fino a malattie neurodegenerative nei casi più gravi come ad esempio il morbo di Alzheimer o altre varie demenze senili".
Farioli chiarisce poi quali sono i presupposti che hanno portato alla realizzazione del libro. "L'Italia è uno dei paesi in cui la longevità è molto elevata, siamo tra i paesi europei con l età media più alta, intorno agli 80-85 anni con un aspettativa di vita che tende ad aumentare nel corso dei prossimi decenni. Quindi il benessere mentale a carico di un organo che fondamentalmente è un organo che consuma una quantità di energia e di metabolismo altissima, la capacità di avere un cervello in buone condizioni, con una facoltà intellettiva e mnemonica abbastanza elevata è una necessità fondamentale per vivere in maniera serena gli ultimi anni dell esistenza".
Secondo il ricercatore del Cnr ci sono delle contromosse per rallentare l'invecchiamento del cervello. "Questo libro descrive i principali studi compiuti negli ultimi anni relativamente a come prevenire un invecchiamento precoce del cervello e come costruire una sorta di barriera contro l'avanzamento della morte cellulare e della trofia di particolari regioni cerebrali. Dobbiamo dire che negli ultimi anni è stato visto che l'attività fisica rappresenta uno dei mezzi più importanti e che più ci possono dare una mano nel contrastare l'invecchiamento cerebrale, infatti, nel corso di attività fisica che può essere una corsetta nel parco o una passeggiata o anche una nuotata in piscina si è visto che i muscoli liberano una sostanza molto importante chiamata neurotrofina che è in grado di rallentare la morte cellulare e di aumentare la neuroplasticità sinaptica. Inoltre, l'attività fisica aiuta ad aumentare la vascolarizzazione del cervello, quindi, a contribuire ad un maggiore apporto di sostanze nutritive e di molecole importanti per la sopravvivenza del cervello".
Farioli chiarisce poi cosa si intende per "riserva cognitiva", descritta nel libro. "La riserva cognitiva è la capacità del cervello di organizzare una difesa molto forte agli attacchi dell Alzheimer. In poche parole stiamo parlando di una capacità del cervello di costruire dei circuiti alternativi o di rafforzare quelli esistenti in grado di contrastare la neurodegenerazione causata dalle demenze senili. Questa riserva cognitiva si può costruire nel corso della propria vita grazie ad uno stile di vita formato fondamentalmente da una sana attività fisica, da un alimentazione sana e da un attività culturale e sociale molto ricca".
A cura di Askanews