Luca Barbareschi: il teatro dovrebbe essere sempre contemporaneo

Gli archetipi sono sempre gli stessi, già nella Torah

    Roma, (askanews) - Sono trent'anni che Luca Barbareschi porta in teatro la contemporaneità, cioé la traduzione contemporanea degli archetipi narrativi: lo spiega a margine della prima di "Il Penitente" di David Mamet nel suo Eliseo. "Il teatro italiano dovrebbe essere di default contemporaneo. Per il prossimo triennio sarà la nostra direzione. La forza del teatro è che avendo grandi scrittori spesso racconta le cose in anticipo. Quando Mamet scrisse "Oleanna" sulle molestie sessuali e la stupidità del politically correct, 26 anni fa, aveva già capito tutto di quello che è stato capito adesso. Ci sono voluti trent'anni. Ma la forza del teatro è proprio questa: nel classici, nel repertorio, perché la gente ha diritto di vedere "Romeo e Giulietta" così com'è stato scritto, perché è meraviglioso; e poi ci sono degli equipollenti, dei correlativi oggettivi narrativi contemporanei. Gli archetipi sono sempre quelli: tutto è già scritto nella Torah o nella Bibbia come la chiamate voi. Gli architravi narrativi sono quelli. Esther, il sacrifico di Isacco... C'è già tutto. Ogni epoca poi ha la sua scrittura, queindi il teatro deve raccontare il mondo di oggi con la contemporaneità. Io l'ho fatto tutta la vita non solo con Mamet ma con Shepherd, la Duras, Kundera... Per trent'anni ho portato drammaturgia".

    A cura di Askanews