Nel calvario dei rohingya anche il dramma di un'infanzia rubata
Tra Birmania e Bangladesh il campo profughi più grande del mondo
Balukhali, Bangladesh, 7 nov. (askanews) - È il racconto di un'infanzia drammatica e perduta. Tahera Begum si alza ogni mattina all'alba e si addentra per due chilometri nella foresta a raccogliere legna per i genitori malati e i quattro fratellini, un lavoro molto gravoso per una bambina di soli 10 anni costretta a fare da fonte di sostegno per tutta la famiglia nel campo profughi più grande del mondo.
Sono circa 1.400 i bambini che devono provvedere da soli alle famiglie nei ghetti affollati di profughi allestiti al confine orientale del Bangladesh dove si sono ammassati 600mila rohingya musulmani, in fuga dalle violenze che dall'agosto scorso li hanno presi di mira in Birmania.
"Mi alzo alle prime luci e vado sulle colline prima a far legna e poi a prendere l'acqua" spiega Tahera. "Poi quando torno devo far da mangiare e se mi resta un po' di tempo vado a scuola. Vivo con i miei genitori malati e altri quattro fratelli più piccoli. Cerco anche di vendere al bazaar un po' di legna per guadagnare qualcosa".
Le organizzazioni umanitarie rivelano che questi bambini sono particolarmente vulnerabili alle malattie e a sfibranti stress emozionali a causa dell'assunzione di troppo pesanti carichi di responsabilità per mantenere le famiglie, senza contare i pericoli di sfruttamento, manuale o sessuale, cui possono andare incontro negli immensi campi tendati che accolgono i rifugiati.
Il caso di Tahera è emblematico ma non isolato. "È solo una bambina di dieci anni" sottolinea Baby Barua, addetta dell'Unicef. "Non dovrebbe andare da sola nella foresta per raccogliere e vendere legna anche se è per sostenere la famiglia. È ancora una bambina".
La vita nei campi profughi rohingya diventa ogni giorno più dura e difficile. L'afflusso sempre più massiccio dei rifugiati ha fatto schizzare alle stelle i prezzi e anche Tahera deve contrattare duramente con gli adulti per acquistare cibo e medicine per i suoi genitori e i suoi fratelli più piccoli. Il dramma di un'infanzia rubata. Al confine tra Birmania e Bangladesh.
A cura di Askanews