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Una fogliata di libri

Alla fine, l'umano vince sempre. Lettera da una primitiva

Marina Corradi

Non c’è da fidarsi dei navigatori. Da quando ho scoperto che Google Maps è più affidabile lo apro sullo smartphone. Pochi lo ammettono, ma quegli strumenti hanno a volte una volontà maligna. Io quando sono in difficoltà abbasso il finestrino, e chiedo a un umano

In Alto Adige, seguendo le indicazioni del navigatore Gps, l’auto di una turista si è fermata giusto sul ciglio di un burrone. Questo mi ha confermato in una mia convinzione: non c’è da fidarsi, dei navigatori. Ho avuto, vent’anni fa, un primo imprinting disgraziato. Ero in Spagna, auto noleggiata a Girona. Proviamo questa novità, dico entusiasta, e attacco l’apparecchio, direzione Barcellona. Prendo l’autostrada. D’improvviso con voce metallica lo strumento gracchia: “Inversione a U”. In autostrada? Proseguo, e il navigatore stizzito pretende ora che giri a destra – cioè, giù da un viadotto. Il problema era che l’auto proveniva dalla Costa Azzurra, e il navigatore credeva di essere ancora lì. Questo episodio però ha leso la mia fiducia alla radice. Talvolta i navigatori sbagliano. Nelle stradine delle città medioevali impazziscono. E anche in aperta campagna. Andavo da un amico verso Varese una sera, e mi sono ritrovata in un bosco da Robin Hood, poi davanti a una rete metallica: il confine elvetico. 

 

Detesto poi quando “lui” vuole farti fare una strada e tu ne vuoi fare un’altra, e “lui” si intestardisce: “Inversione a U”, “Inversione a U”. Allora lo insulto. Da quando ho scoperto che Google Maps è più affidabile lo apro sullo smartphone – però, nel dubbio, accendo anche il navigatore dell’auto. Non c’è come seguire due navigatori per finire contro una massicciata ferroviaria, di notte, in un vicolo cieco dove ti chiedono quanta “roba” vuoi. Potrei spegnere tutto ma mi perderei, sprovvista del senso dell’orientamento come sono. (Ho letto che ai tempi di Neanderthal le donne, stando nelle caverne con la prole, non avevano l’orientamento necessario ai maschi, cacciatori).

 

La foto dell’auto che un navigatore arrogante stava spedendo in un burrone mi ha, ammetto, confortato. Non sono sola. Pochi lo ammettono, ma quegli strumenti hanno a volte una volontà maligna. Io quando sono in difficoltà abbasso il finestrino, e chiedo a un umano. Primitivo, forse reazionario, ma funziona.

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