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Una fogliata di libri - overbooking
La letteratura serve a non perdersi
Le mappe di Martin Thelander scandagliano i classici allo scopo di individuare i luoghi citati e metterli in ordine: tengono insieme l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande. Si possono vedere l'itinerario urbano di Mrs. Dalloway e il planisfero d'epoca attraverso cui si muoveva Candido
Che la letteratura serva a viaggiare con la fantasia è un luogo comune ampiamente accettato, ma forse traballante nell’epoca in cui si può essere abdotti con più facilità da un volo low cost, da una telecamera go-pro o dalla realtà virtuale. Nei romanzi possiamo tuttavia trovare massime che ci spiegano perché e percome ci spostiamo da un luogo all’altro: ad esempio, “la distanza non conta, se si ha uno scopo”, scrive Jane Austen in Orgoglio e pregiudizio, mentre un più lugubre Bram Stoker faceva notare in Dracula che i più lesti a viaggiare sono i morti. Le citazioni provengono da due delle mappe letterarie di Martin Thelander, che scandagliano i classici allo scopo di individuare i luoghi citati e metterli in ordine; sul Foglio ne aveva parlato Giacomo Giossi in occasione delle prime uscite e ora ne sono arrivate quattro nuove: Ventimila leghe sotto i mari, Robinson Crusoe, Cime tempestose e Candido (Il Saggiatore, 2 pp., 5 euro).
Composte con un’acribia che è gioia dei filologi e delizia dei nevrotici, le mappe tengono insieme l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande: viene fornita la sezione del Nautilus come il planisfero d’epoca attraverso cui si muoveva Candido; si segue nel dettaglio l’itinerario urbano di Mrs. Dalloway ma si scopre che lo stesso romanzo super-londinese tocca quattro continenti (quasi spiace che resti fuori l’Oceania); si perlustra palmo a palmo l’Isola della disperazione, ma poi si apprende che il girovagare di Ulisse può collocarsi non solo nel Mediterraneo ma anche nell’Atlantico, nel Mare del Nord e ai Caraibi, secondo le rispettive teorie di Strabone, Karel-Jozef de Graeve e Henriette Mertz. Il peculiare formato A3 ripiegabile in otto pone altresì al bibliomane un problema meta-logistico: dove sistemare la mappa letteraria? Un’opzione è appenderla distesa, usandola come oggetto di contemplazione oziosa; l’altra è comprare tutte le edizioni utilizzate come fonti per la versione italiana, doverosamente indicate con precisione, e tenere dentro ciascun volume la rispettiva mappa ripiegata, così da consultarla man mano che si legge o si rilegge: rendendosi conto che altro che viaggiare, la letteratura serve soprattutto a non perdersi.
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