
Una fogliata di libri
La notte ucraina
La recensione del libro di Marci Shore edito da Castelvecchi, 300 pp., 22 euro
Era meraviglioso, perché sul Maidan c'erano persone molto diverse – ucraini, russi, ebrei, polacchi, tartari, armeni e azeri, c'erano georgiani, ucrainofoni, russofoni, c'erano neonazisti, liberali e anarchici… nel momento del pericolo tutti si sono uniti e le differenze non contavano più”.Così la storica Marci Shore, docente prima a Yale e ora a Toronto, descrive la rivoluzione ucraina di Maidan, nei mesi a cavallo fra il 2013 e il 2014.
La notte ucraina è la vivida cronaca di un momento decisivo della storia contemporanea europea, ricostruito attraverso le testimonianze di molti
protagonisti di mafiosi cerca di far saltare le trattative con l'Europa, per suggerire il suo rientro nell'orbita putiniana, succede qualcosa di imprevisto. Il 28 novembre, il brutale pestaggio di un gruppo di studenti provoca una mobilitazione spontanea e di massa che ha dell'incredibile. Centinaia di migliaia di persone, di ogni età, estrazione sociale e orientamento politico, accorrono da tutto il paese nella capitale, affollano Maidan e si manifestano ininterrottamente, giorno e notte, per quasi tre mesi nel rigido inverno ucraino. Lo scontro è sanguigno, perché la scelta della piazza è di resistere e di difendersi con tutta la durezza necessaria. Dopo gli scontri, ogni mattina i manifestanti puliscono fino all'ultimo pezzetto di carta. Sulla piazza la regola è che non si beve. Di sera le donne distribuiscono minestra calda e preparano le molotov. Il 16 febbraio Yanukovic vara le leggi dittatoriali. Con i media occidentali, sostiene che Maidan è piena di fascisti e antisemiti, ai suoi reparti antisommossa racconta che pullula di gay ed ebrei. Entrano in azione i cecchini, che sparano dai tetti: i morti si contano a decine, ma la piazza resiste e respinge ogni ipotesi di accordo. Il 23 febbraio Yanukovic fugge a Mosca. Alla fine il bilancio è di 106 morti, che verranno soprannominati “La Centuria Celeste”. L'Ucraina rinasce sulla base di un rinnovato patriottismo civico, la società ha ritrovato il suo fondamento morale. "Putin ci vuole come nell'ex Unione sovietica. (...) Lui ci sta riportando lì, vuole essere un dittatore. E noi per contro, ci stiamo spingendo verso l'Europa, dove c'è la democrazia. (...) Se l'Ucraina perde, torneremo nell'Unione sovietica. Se vinciamo, avremo la democrazia, avremo un futuro, noi ei nostri figli. Io la vedo così".
Marci Shore
La notte ucraina
Castelvecchi, 300 pp., 22 euro

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