
Una Fogliata di libri
Il potere e la gloria. Antropologie del realismo politico
La recensione del libro a cura di Damiano Palano edito da Vita e Pensiero, 228 pp., 22 euro
L’uomo è buono o cattivo? Questa domanda, che a prima vista può sembrare semplicistica se non addirittura ingenua, riveste, in realtà, un’importanza capitale soprattutto al fine di comprendere la dimensione politica della vita degli esseri umani e le dottrine che intorno a tale dimensione sono state elaborate lungo i secoli: ciò perché le diverse concezioni antropologiche implicano modi differenti di guardare all’homo politicus e ai suoi comportamenti. Si prenda in considerazione, per esempio, il realismo politico, di cui sono stati lucidi interpreti pensatori quali Niccolò Machiavelli e Thomas Hobbes: indubbiamente esso si fonda sulla convinzione che l’uomo sia cattivo per natura. A tale riguardo, però, il sottotitolo del libro curato da Damiano Palano invita alla cautela e fa comprendere che alla base del realismo politico stanno differenti antropologie e non una soltanto. Scrive a questo proposito il curatore, illustrando lo scopo del volume: “L’obiettivo è dunque esplorare le molteplici antropologie del realismo politico riconoscendo e distinguendo le diverse modalità con cui è stata rappresentata e spiegata quell’inquietante ‘natura’ – più o meno invariante – che conduce gli esseri umani a desiderare il potere e a inseguire la gloria”. Ognuno degli otto interventi che compongono il volume illumina un aspetto della questione di cui si è detto: la natura umana nella prospettiva del realismo politico, la politica dell’onore moderno, la prudenza e la ragion di Stato nei secoli XVI e XVII, l’uomo del Leviatano, il realismo cristiano di Reinhold Niebhur, l’importanza politica del pessimismo antropologico, il realismo di John Mearsheimer, il realismo della paura e il realismo della gloria. I vari contributi mettono in luce proprio le diverse antropologie a cui si è fatto cenno, “e quella che emerge dalle loro pagine … appare pertanto come una sagoma dell’essere umano non sempre racchiudibile nell’immagine stereotipa di un animale ‘cattivo per natura’”. Secondo il curatore, tutto ciò agevola la comprensione anche di alcune tragiche vicende dell’attuale politica internazionale, le quali sembrano confermare che la “natura umana” non è cambiata “da quando Tucidide descrisse le efferatezze della guerra civile di Corcira”. Conclude Palano: “… forse la lezione del realismo… può ancora fornire gli strumenti per decifrare le tragedie del nostro tempo e per riconoscere le molteplici, ambivalenti e spesso contraddittorie passioni della ‘bestia umana’”.
Damiano Palano (a cura di)
Il potere e la gloria. Antropologie del realismo politico
Vita e Pensiero, 228 pp., 22 euro

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