L'omicidio è denaro

La recensione del libro di Petros Markaris, La nave di Teseo, 320 pp., 19 euro

Chiara Clausi


 

    Soldi, menzogne, corruzione. E gli efferati omicidi di due investitori stranieri. Uccisi a coltellate sulle note di una vecchia canzone popolare. Un vero rompicapo in una Atene sospesa tra speranza e disperazione, caos e bellezza, attraversata da manifestazioni popolari contro le laceranti ingiustizie sociali del periodo contemporaneo. Ironico, disincantato, a tratti amaro, ma sempre umano: è il ritorno dell’ispettore Kostas Charitos nell’ultimo libro di Petros Markaris, edito dalla Nave di Teseo. L’omicidio è denaro è un giallo ma anche una lettura del mondo di oggi. Il fenomeno dell’immigrazione è l’altro protagonista del libro e Markaris ha una soluzione al problema, anche se non di facile applicazione.

     

    Dice al Foglio: “L’Ue dovrebbe approvare una legge che consenta la distribuzione dei migranti in tutti i paesi europei. Sfortunatamente, questa soluzione giusta non è accettabile per molti paesi dell’Ue”. E continua: “Alba Dorata, il partito neo-nazista greco”, che ha sfruttato questa emergenza “sta affrontando un grave declino in Grecia dopo le ultime elezioni”. Il problema è complesso: gli immigrati spesso diventano capri espiatori. “I più poveri e coloro che non hanno potere e mezzi di difesa sono sempre stati i capri espiatori. Nel XIX e XX secolo era il proletariato e il popolo delle colonie, ora gli immigrati stanno sostituendo il proletariato. E molti di questi immigrati sono persone provenienti proprio da ex colonie”.

     

    Ciò significa forse che il sogno socialista è stato sconfitto? “Può essere ancora vivo nei cuori di alcune persone della mia età, ma le giovani generazioni del nostro tempo stanno affrontando un duro cambiamento di priorità. Stanno diventando sempre più il proletariato del sistema finanziario di oggi”. Per Markaris la sinistra è ormai in agonia. “Dov’è il partito di sinistra in Europa, capace di mobilitare le persone nella lotta contro l’ingiustizia e per una vita migliore? A Moria, sull’isola di Lesbo, in Grecia, dov’era la sinistra per mobilitare il popolo contro quei paesi europei che chiudono i loro confini e lasciano queste persone disperate al loro destino?”

     

    Sulle dinamiche del potere però lo scrittore non ha dubbi. “Il potere ha avuto nel corso della storia un solo obiettivo: preservarsi ed espandersi. Tutti i mezzi sono i benvenuti. Le sue bugie sono molto importanti principalmente per creare illusioni e nemici fittizi, che sono cruciali per la conservazione del potere”. Markaris nutre invece parecchie perplessità sulla politica neo-ottomana del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “Sono cresciuto a Istanbul come parte della minoranza greca della città. Fin da quando posso ricordare, la tensione tra Grecia e Turchia era una condizione permanente. I greci di Istanbul furono le vittime”. “La grande differenza tra allora e oggi è l’illusione di Erdogan di trasformare la Turchia in una grande potenza mondiale come fu l’Impero ottomano. Ma i remake sono una specialità dei film, non della politica”.

     

    Un tema ricorrente dei libri di Markaris è il denaro. Ma la povertà potrà mai essere abolita? “Il problema non è il denaro in sé, ma la distribuzione della ricchezza. Non c’è modo per abolire la povertà nel mondo, ci sarà sempre chi riceverà di più e chi riceverà di meno. L’obiettivo di chi lotta contro la povertà è sempre stato: non arricchire i poveri, ma renderli meno poveri”.

      

    L'OMICIDIO È DENARO
    Petros Markaris
    La nave di Teseo, 320 pp., 19 euro