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Notre-Dame e la Costituzione americana, due simboli dell'occidente che si sono salvati

La cattedrale parigina è sopravvissuta all’incendio e la presidenza di Donald Trump è rimasta intatta dopo il rapporto Mueller. L'articolo del Sunday Times 

“Assolutamente straziante. Sta crollando un monumento magnifico alla civiltà occidentale”, così inizia il commento dello storico Niall Ferguson sul Sunday Times: “Il giovane conservatore Ben Shapiro ha usato queste parole prima che fosse chiaro che Notre-Dame non era crollata malgrado l’incendio. La grande cattedrale parigina, ha aggiunto, ‘è un monumento cardine della civiltà occidentale, costruita attorno alla tradizione giudeo-cristiana’”.

    

“C’era un tempo in cui questa osservazione sarebbe stata criticata solo per la sua mancanza di originalità. Cinquant’anni fa si poteva dire (come fece il famoso conduttore britannico Kenneth Clark) che la statua greco-romana conosciuta come l’Apollo del Belvedere ‘incorpora uno stato di civiltà più alto’ rispetto a una maschera africana, perché esprime ‘un ideale di perfezione – ragione, giustizia, bellezza fisica, tutte quante in equilibrio’. Ma oggi siamo nel 2019, non nel 1969, quindi Shapiro è stato subito denunciato. Secondo un articolo del Washington Post, avrebbe ‘evocato lo spettro di una guerra tra l’islam e l’occidente che fa già parte di molte narrazioni di estrema destra’, incluso il manifesto di Brenton Tarrante, l’uomo accusato dell’attentato di Cristchurch. Shapiro viene spesso descritto in questo modo. L’Economist lo ha etichettato come un ‘ideologo dell’alt-right’ in un ritratto del mese scorso, poi si è corretto chiamandolo un ‘conservatore radicale’. E’ vero, per quattro anni è stato editorialista di Breitbart News (un sito d’informazione di estrema destra, ndt) ma ha lasciato l’incarico all’inizio della campagna presidenziale americana del 2016. Pur non appartenendo all’alt-right, Shapiro è diventato il bersaglio di abusi antisemiti (è un ebreo ortodosso) da parte dell’ultra destra per avere ripetutamente criticato Donald Trump.

     

La tesi del suo libro The Right Side of History non apparitene all’estrema destra. Shapiro sostiene che ‘la libertà è modellata attorno all’idea che Dio ha costruito ogni essere umano a sua immagine e somiglianza e che gli esseri umani possono indagare ed esplorare il mondo di Dio. Queste nozioni sono nate rispettivamente ad Atene e a Gerusalemme. (Loro) hanno costruito la scienza... e i diritti umani. Hanno costruito la prosperità, la pace e la bellezza artistica’. Ciò che sorprende di Shapiro è, innanzitutto, quanto siano popolari queste vecchie tesi di destra (il libro è un bestseller, e il seguito online di Shapiro è enorme) e, in secondo luogo, l’odio che genera a sinistra. La tendenza della sinistra ‘progressista’ a equiparare la civiltà occidentale e la supremazia dell’uomo bianco non è una novità. Dagli anni Trenta fino agli anni Sessanta, l’Università di Stanford, dove insegno, offriva un corso intitolato Civiltà occidentale (ribattezzato Cultura occidentale nel 1980). Gli studenti leggevano Omero, Platone, la Bibbia e Sant’Agostino.

       

Tuttavia, nel 1985 l’associazione degli studenti neri di Stanford si è lamentata perché il corso era ‘razzista’. Gli studenti ispanici e le femministe hanno protestato per le stesse ragioni. Così il corso in Cultura occidentale è stato sostituito da Culture, idee e valori, in cui sono previsti dei testi scritti da “donne, minoranze e persone di colore” e che richiede agli alunni di studiare “almeno una cultura non-europea”. Non è stato difficile trovare alcuni ragionamenti poco equilibrati a proposito dell’incendio di Notre-Dame. C’è stata la proposta audace della rivista Rolling Stone: ‘La ricostruzione deve essere lo specchio non di una vecchia Francia, o di una Francia che non è mai stata – bianca, europea e non secolare – ma deve riflettere la Francia di oggi’. E c’è stata l’osservazione lunatica del professore di Harvard Patricio del Real: “Il palazzo era così pieno di significati che l’incendio è stato un atto di liberazione”.

     

La maggior parte delle persone che si dicono liberal sembravano deluse dall’incendio di Notre-Dame e gran parte di loro sostenevano la ricostruzione piuttosto che la riconversione in un luogo interreligioso. Ho fatto fatica a conciliare il ripudio della sinistra dei valori occidentali con il lutto diffuso riguardo ai danni subiti da Notre-Dame. L’unica conclusione è che alle persone piace una costruzione grande e ornata come sfondo dei loro selfie vacanzieri e post su Instagram”. Secondo Ferguson, una civiltà è definita dalle sue istituzioni più che dai palazzi dove esse risiedono o la fede e l’ideologia che professano. Lo storico fa un parallelo tra l’incendio di Notre-Dame e la pubblicazione del rapporto Mueller (in forma redatta) sulle interferenze russe nella campagna elettorale americana del 2016. “E’ stata una buona settimana per chiunque crede che la forza degli Stati Uniti risiede nello stato di diritto piuttosto che nella personalità del presidente – scrive Ferguson – Il rapporto Mueller conferma che la presidenza Trump è salva. No, Mueller non ha stabilito che i membri della campagna di Trump hanno complottato e si sono coordinati col governo russo nelle attività di interferenze elettorali (i russi, al contrario, sono colpevoli). Sì, Trump ha commesso ‘molti atti… per esercitare un’influenza impropria sull’investigazione’, ma i suoi sforzi per condizionare l’investigazione non hanno avuto successo… perché le persone che circondavano il presidente hanno declinato di obbedire ai suoi ordini o di accettare le sue richieste. Ringraziamo che Notre-Dame è stata salvata – conclude Ferguson – e ringraziamo anche gli ideali dell’Illuminismo, che ci hanno regalato uno dei più grandi monumenti della civiltà occidentale, la costituzione americana. Speriamo che duri quanto Notre-Dame”.

      

(Traduzione di Gregorio Sorgi)