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Il bosco verticale di Amazon

Michele Masneri

Jeff Bezos viene sostituito dal nuovo ceo Andy Jassy, ed ecco anche il progetto di un nuovo quartier generale della compagnia

Per Amazon non ci sono solo le dimissioni del fondatore da capo operativo, l’arrivo di un nuovo amministratore delegato, i record di vendite e fatturati. Se Jeff Bezos viene sostituito dal nuovo ceo Andy Jassy, ecco anche il progetto di un nuovo quartier generale della compagnia. Che doveva sorgere a New York ma era stato scacciato due anni fa dalle proteste dei residenti indignati contro il libraio globale, il capitalismo proprietario, e i grossi incentivi pubblici che il comune era pronto a dare (era l’epoca pre Covid in cui si combatteva questo genere di battaglie. Fu anche una delle battaglie che lanciò l’astro nascente della politica newyorchese Alexandria Ocasio-Cortez).

  

   

 

Adesso il nuovo ufficio della megaditta sorgerà ad Arlington, Virginia, città  famosa soprattutto per ospitare il cimitero militare, e forse a minore conflittualità urbanistica.  Comunque il nuovo manufatto sarà costituito da tre edifici, un teatro per 1.500 spettatori, giardini, spazi artistici, tutto alimentato a energia solare. Il complesso, di cui partiranno i lavori nel 2022, si chiamerà “The Helix”, ed è opera dello studio americano Nbbj specializzato in edifici per colossi informatici (ha fatto gli uffici di Google, Amazon, Samsung, Microsoft).

  

      

La parte culminante è una torre rampicante tutta a vetri, con un sentiero tra i boschi a salire verso la cupola (che forse gli incolpevoli impiegati saranno incoraggiati a percorrere). Un po’ grattacielo Unicredit un po’ bosco verticale variante gelatiera Carpigiani, se lo vede Boeri si sente male (secondo gli odiatori, la forma ricorderebbe addirittura l’emoji della cacca). 

  

 

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  • Michele Masneri
  • Michele Masneri (1974) è nato a Brescia e vive prevalentemente a Roma. Scrive di cultura, design e altro sul Foglio. I suoi ultimi libri sono “Steve Jobs non abita più qui”, una raccolta di reportage dalla Silicon Valley e dalla California nell’èra Trump (Adelphi, 2020) e il saggio-biografia “Stile Alberto”, attorno alla figura di Alberto Arbasino, per Quodlibet (2021).