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calcio e finanza

Un altro scudetto dei bilanci per l'Atalanta

Matteo Spaziante

Una gestione virtuosa che non conosce crisi: la Dea chiude il decimo bilancio consecutivo in utile, spinta da plusvalenze record e una crescita societaria continua, confermandosi un modello unico nel panorama della Serie A

L’Atalanta è un po’ il Bayern Monaco italiano, verrebbe quasi da dire. Non tanto magari nei risultati in campo, visto il dominio dei bavaresi (praticamente senza rivali) in Bundesliga, quanto in quelli fuori dal campo. I bergamaschi infatti hanno chiuso il bilancio al 30 giugno 2025 nuovamente in utile, per la decima volta consecutiva: +37,4 milioni di euro, risultato che permette tra l’altro all’Atalanta di entrare nella classifica dei dieci migliori bilanci per un club di Serie A (guidati dal Napoli 2022/23 con +79 milioni) per una seconda volta, dopo il +51,7 milioni del 2020. Non sarà come i 33 bilanci di fila chiusi in attivo per i bavaresi, ma considerando la congiuntura economica italiana e in particolare della Serie A in questi anni resta comunque un capolavoro. 

 

Merito di una crescita costante della società nerazzurra e del circolo virtuoso in cui è stata capace di entrare negli ultimi anni, grazie in particolare alla partecipazione in Champions League ma anche alle plusvalenze, che nel 2024/25 hanno toccato i 100 milioni spingendo i ricavi complessivi al record di 320 milioni. 

 

Nell’era Percassi (iniziata nel 2010 e poi diventata era Percassi-Pagliuca, con gli statunitensi diventati azionisti di maggioranza a partire dal 2022), così, gli utili complessivi sono saliti oltre 210 milioni di euro, una media di 13 milioni di euro di utile l’anno negli ultimi 15 bilanci. 

 

E non è finita qui, verrebbe da dire, perché la scorsa estate ha gettato le basi per un altro bilancio positivo. A partire dalla cessione di Mateo Retegui all’Al Qadsiah per 61,7 milioni di euro (con plusvalenza di circa 43 milioni) e passando per i 17 milioni della cessione di Matteo Ruggeri all’Atletico Madrid. Certo, ci saranno due allenatori da pagare dopo l’esonero di Ivan Juric, sostituito da Raffaele Palladino: la stagione dei bergamaschi va raddrizzata sul campo, da un punto di vista economico invece pare già ben indirizzata. 

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