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Il Foglio sportivo - That win the best

Meglio le bombe di Sydney Sweeney del Fantacalcio

Jack O'Malley

Non c’è nulla di peggio di vedere un tifoso dell’Inter esultare al gol di Yildiz o uno dell'Arsenal dispiacersi perché Salah non segna perché lo ha in squadra. E poi hanno anche il coraggio di vantarsi come se la loro vittoria fosse vera

Non basterà un barile di brandy per riprendermi dall’orrore del turno infrasettimanale della Serie A che la collaborazione con il Foglio Sportivo mi costringe a seguire per poter meglio esprimere tutto il mio disprezzo per un campionato inguardabile. Anzi, chiedo scusa per avere criticato la scelta di giocare Milan-Como in Australia: cosa, se non la fuga, potrebbe rendere digeribili partite giocate in difesa da calciatori sempre pronti a buttarsi a terra per farsi fischiare falli ridicoli da arbitri inadeguati? Molto meglio scappare dall’altra parte del mondo, e sperare nel fuso orario per raggiungere meno persone possibili. 

 

Non è un mistero che il campionato italiano non sia eccitante come le nuove bombe di Sydney Sweeney, ma da alcune recenti dichiarazioni dei vertici dirigenziali ho capito che si sta facendo di tutto per renderlo un prodotto più appetibile. Investendo sui giovani talenti? No. Puntando su allenatori visionari? No. Ammodernando gli stadi? No. Dando più soldi ai club per comprare calciatori più forti? No. Il presidente della Lega Serie A ha detto di voler “riportare i giovani ad appassionarsi al calcio, perché oggi sono distratti dai social network”. Giusto. E come fare? “Le partite serali non possono più iniziare alle 20.45: bisognerebbe anticiparle per conquistare il pubblico di domani. Se fosse per me, il fischio d’inizio sarebbe alle 20”. 

 

Ora io vi giuro che ho provato a capire perché con un Pisa-Sassuolo alle otto di sera invece che alle nove meno un quarto un sedicenne dovrebbe smettere di stare sui social network, ma non ci sono riuscito. Che poi la vera battaglia da fare sarebbe quella contro il Fantacalcio, come ha giustamente scritto l’amico Angus Colwell sullo Spectator. Altro che tv e social, il vero colpevole dell’individualismo sfrenato che ormai permea il calcio moderno nasce dalla perversione di chi monta squadre inesistenti e schizofreniche accumulando giocatori da club diversi della stessa lega. 

 

Ho visto tifosi dell’Arsenal dispiacersi perché Salah non segna più nel Liverpool e so di fan interisti sperare in cuor loro che Yildiz faccia gol e assist contro la Cremonese. Poi hanno anche il coraggio di esultare e vantarsi come se la loro vittoria fosse vera. E io ho toccato le tette a Sydney Sweeney.

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