il foglio sportivo

Quelle mangiate all'Eroica

Giovanni Battistuzzi

Chi ha detto che pedalare vuol dire solo faticare? I grassi buoni della bici e il buon vivere del ciclista 

Il pedalare ha da sempre a che fare anche con lo stupore. Quando si è in sella a una bicicletta ci si stupisce quasi sempre. A volte perché si pedala più forte di quello che era lecito aspettarsi, o per aver raggiunto posti che pensavamo fosse impossibile raggiungere. A volte perché si scorge qualcosa di inaspettato, un panorama che non avevamo mai visto o un luogo davanti al quale c’eravamo passati chissà quante volte ma non avevamo mai osservato davvero. Altre volte semplicemente perché è accaduto qualcosa che non credevamo potesse accadere. 

Pedalare, in fondo, è soprattutto attraversare un territorio. E quando si attraversa un territorio sarebbe il caso di gustarselo

Per questo è meglio pedalare a pancia (quasi) vuota e, al momento opportuno fermarsi per riempirla. È un’accortezza che dovremmo fare a noi stessi, al territorio che si attraversa. Certo non sempre è possibile, ma sarebbe il caso di renderlo sempre possibile. Almeno per non finire come quei corridori che, una volta terminata la carriera professionistica, hanno detto di essersi accorti di quanti luoghi meravigliosi si erano persi. Non ci avevano fatto caso. La velocità e l’agonismo glieli avevano sottratti agli occhi e ai ricordi. Può capitare.  

Per questo c’è chi si guarda bene dal competere (diciamo che è solo per questo, ma giusto per dare un tono a quelli che sarebbero andati piano anche se avessero scelto di competere, chi scrive è tra questi). Ed è meglio che eviti di cadere in questo errore e, quindi, si prenda le pause necessarie. 

E la pausa migliore è a lato della strada, in un bar o in un’osteriola, a mangiare e a bere ciò che il territorio offre

All’Eroica va così da sempre. Si pedala, si mangia, si beve, ci si prende il proprio tempo. E si fa così perché non c’è classifica da riempire, non ci sono vinti, nessun vincitore, tutti felici e contenti e con la pancia piena. 

E va così perché i ristori dell’Eroica sono il bengodi del ciclista che si guarda bene dal competere. Quello che aggiunge la libidine del pedalare alla libidine del mangiare. E le due cose vanno benissimo assieme, vanno perfettamente a braccetto. Più chilometri fai, meno ti senti in colpa per aver mangiato un po’ di più di quello che sarebbe necessario. 

   

   

Ti viene voglia di pedalare dopo aver mangiato, certo forse non si potrà fare il tempo record su di una salita, ma tant’è, è davvero fondamentale? 

La risposta è no. Anche se non tutti sono d’accordo. Stupore pure questo. 

Perché quando si pedala capita anche di stupirsi per delle cavolate. 

Tipo nel vedere l’allestimento di un rifornimento in una di quelle corse amatoriali, ma serissime, dove serve andare forte perché c’è una classifica finale. E quando c’è una classifica finale si cerca di pedalare il più velocemente possibile. 

La scena è questa: due signori di mezza età stavano distribuendo su di un tavolino in plastica, alla rinfusa ma con un certo ordine organizzativo, ciuccini energetici, barrette energetiche, ciuccini proteici, barrette proteiche, pastigliette frizzoline idrosolubili proteiche, bustine anch’esse idrosolubili e anch’esse proteiche, pure caramelline, rigorosamente proteiche, da sgranocchiare pedalata dopo pedalata. Tutto talmente proteico che c’era il rischio immediato di insorgenza di gotta. 

C’è chi stravede per questo. A volte vincono anche i campionati italiani di ciclismo. Buon per loro. C’è chi invece non è capace di afferrarne il senso. E questi, probabilmente, tra sabato e domenica li troverete tra Chianti e Crete Senesi, intenti a mettere in corpo quelle energie che la bicicletta ha preteso addentando un po’ di pane con l’olio, un po’ di finocchiona, bevendo un bicchiere di rosso per sciacquarsi la bocca dopo la ribollita in cima alla Volpaia o ad Asciano. All’Eroica insomma. Oppure in qualche osteriola lungo una strada poca trafficata in una provincia di questo paese con più provincie che città.  

Di più su questi argomenti: