
Il portiere della Lazio Ivan Provedel (foto LaPresse)
guanti sporchi #5
Ivan Provedel ha migliorato l'arte del posizionamento
Il portiere della Lazio con un balzo ha fatto in modo che lo 0-2 tra Genoa e Lazio sul finire del primo tempo non si trasformasse ancora una volta nel risultato più infido e ingannevole. È sua la migliore parata della 5a giornata di Serie A
Quando si è lasciati da soli da difensori libertini e in libera uscita, più interessati a sbirciare se in tribuna c’è questo o quello che a fare ciò che dovrebbero fare, ossia evitare che gli avversari si ritrovino davanti al portiere con il pallone scaraventabile in rete, ci sono due alternative: o pregare per un intervento della Divina Provvidenza, oppure sperare nella non infallibilità altrui, sperare che il talento che si ha basti e sperare che l’intuito sopperisca i propri limiti.
Lunedì sera, allo stadio Luigi Ferraris di Genova, dopo 43 minuti i tre punti in palio nella partita tra Genoa e Lazio avevano già preso la via di Roma. La Lazio era in vantaggio per 0-2, stava giocando bene – senz’altro di gran lunga meglio dei rossoblù – ed era cosa non comune di questi tempi: nelle precedenti quattro partite, la Lazio ne aveva perse tre. Forse anche per questo, per la prima volta in stagione, si percepiva una certa rilassatezza in campo negli uomini. Eppure non c’è risultato più infido e ingannevole del 2-0 (o 0-2). Perché basta un attimo per trovarsi pari: questione di botta emotiva, di mala gestione della concentrazione.
E allo stadio Luigi Ferraris di Genova, al 43esimo minuto di Genoa-Lazio, sino a quel momento sullo 0-2, quel risultato poteva davvero diventare infido e ingannevole per i biancoazzurri. E per loro responsabilità. Perché sul pallone calciato verso l’area di rigore della Lazio da Leo Skiri Østigård metà difesa ha deciso che non gli andava di correre, Alessio Romagnoli e Matias Vecino invece hanno preferito giocarsi a pari e dispari la marcatura dell’unico avversario che era in zona e con due zero hanno perso entrambi. Lorenzo Colombo solo nella desolazione d’uomini dell’area laziale ha atteso che il pallone scendesse e si è concesso un tocco di sinistro invece che un tiro di destro nella speranza che tanta bizzarria di coordinazione potesse sorprendere il portiere.
Ivan Provedel però è uomo che forse in privato crede alla Divina Provvidenza, ma in campo è della scuola che quando hai difensori farfalloni tocca sporcarsi i guanti. Per questo, sapendo che il suo talento è ingombrante ma non enorme, gioca d’anticipo cercando di scansare il maggior numero di problemi. Ivan Provedel ha imparato l’arte del posizionamento e l’ha perfezionata a tal punto da poterla insegnare. Ma a volte, anche l’arte del posizionamento, necessita di un surplus di sforzo. Che lunedì sera, allo stadio Luigi Ferraris di Genova, al 43esimo minuto di Genoa-Lazio, ha preso forma in un balzo sulla destra veloce ed elegante, a mano aperta ad accompagnare sul fondo un pallone che era invece pronto a entrare in rete.
Le tre migliori parate della quinta giornata di Serie A
1. Ivan Provedel al 43esimo minuto di Genoa-Lazio 0-3 - 5 punti
2. Arijanet Murić al 5o minuto di Sassuolo-Udinese 3-1 - 3 punti
3. Mike Maignan al 96esimo minuto di Milan-Napoli 2-1 - 1 punti
La classifica
1. Arijanet Murić (Sassuolo), 11p
2. David De Gea (Fiorentina), Ivan Provedel (Lazio), 9p.
4. Wladimiro Falcone (Lecce) e Nicola Leali (Genoa), 5p
6. Mile Svilar (Roma), 3p
7. Elia Caprile (Cagliari), 2p
8. Mike Maignan (Milan), 1p
Quello che avete letto è Guanti sporchi, un divertissement calcistico-narrativo sui numeri uno della Serie A e sulla parata che in qualche modo ha reso migliore, almeno dal punto di vista di quella minoranza che si veste diversamente dagli altri in campo, il fine settimana calcistico. Tutti gli episodi precedenti li trovate qui.