
Un'immagine della finale dell'Eurolega 2024-2025 tra Fenerbahçe e Monaco (foto Ap, via LaPresse)
a canestro
Cosa aspettarsi dalla Eurolega 2025-2026
Si parte da Dubai, e con il Dubai Basketball sui parquet europei. Saranno 20 le squadre che andranno in cerca dei playoff (manca l'Alba Berlino, ma ci sono Hapoel Tel Aviv e Valencia), rendendo la stagione del grande basket europeo ancora più lunga e ancora più faticosa
Quattro mesi fa l'Eurolega finiva negli Emirati Arabi. Riparte da lì, spostandosi di appena 139 chilometri, la distanza tra Abu Dhabi e Dubai. La capitale a maggio ha ospitato le Final Four. sborsando oltre 20 milioni di euro. Oggi, martedì 30 settembre, la nuova edizione scatta con Dubai-Partizan. Incrocio che contrappone novità e tradizione, con il paradosso che possa trasformarsi in “classico”: Dubai ha iniziato a prendere dimestichezza col basket europeo giocando lo scorso anno la Lega Adriatica, il campionato con le migliori squadre dell'ex Jugoslavia. Succede, in una competizione che si espande verso nuovi bacini, senza indugiare su confini geografici e culturali.
Alle 18 italiane, in contemporanea con Dubai sarà di scena a Sofia l'altra grande novità della stagione. Nessun club bulgaro, ma l'esordio dell'Hapoel Tel Aviv, qualificatosi vincendo l'ultima Eurocup. Le due new-entry, unite al ritorno di Valencia e con l'addio dell'Alba Berlino, hanno determinato l'allargamento a 20 squadre. Ancora più partite in un'Eurolega molto logorante. Non a caso la nuova stagione si apre con un doppio turno, con squadre in campo sia oggi che mercoledì, giovedì e venerdì.
La presenza israeliana raddoppia. Se l'Hapoel giocherà a Sofia, il Maccabi come lo scorso anno sarà a Belgrado a causa della guerra in corso. Nonostante non possano contare sul proprio pubblico, le due squadre ambiscono a qualificarsi per i playoff. L'Hapoel ha riportato in Europa Vasilije Micic, Mvp delle Final Four vinte nel 2021 e nel 2022 con l'Efes prima di tentare l'esperienza in Nba. Il triennale da 18 milioni lo rende il giocatore più pagato in Europa. La risposta del Maccabi è invece riposta nelle mani di Lonnie Walker IV, ex Spurs e Lakers.
Se i confini della partecipazione si allargano (con l'eccezione della Russia ancora esclusa), il club di chi gioca per vincere continua a essere compreso nel triangolo Grecia-Turchia-Spagna. In prima fila le rivali Panathinaikos e Olympiacos. Ergin Ataman, coach dei greens, ha ammesso che “quest'anno potremmo schierare due diverse squadre in campo alle Final Four”. Nel roster sono stati aggiunti TJ Shorts, rivelazione dello scorso anno con Parigi, e Richaun Holmes (lungo con 10 anni di militanza in Nba), ai vari Sloukas, Nunn, Osman, Lessort, Grigonis, Mitoglou. Obiettivo trionfare a casa, a Oaka, sede delle prossime Final Four. Stesso sogno che stimola per ragioni opposte l'Olympiacos, che ha firmato Ntilikina, Donta Hall e spera di recuperare la versione migliore di Keenan Evans da affiancare a Fournier, Vezenkov, Milutinov e Papanikolaou. I campioni in carica del Fenerbahçe di Nicolò Melli partono un passo indietro, anche per l'addio al leader Nigel Hayes-Davis, deciso a giocarsi le sue chance in Nba dopo il premio di Mvp alle ultime Final Four. Proverà a non farlo rimpiangere l'ex Lakers Horton-Tucker, senza dimenticare il ritorno di Wilbekin dalla rottura del crociato destro.
Lo scorso anno la Spagna non ha portato squadre alle Final Four per la prima volta dal 2004. Barcellona e Real Madrid restano le più accreditate, ma i catalani hanno aggiunto appena gli ex “bolognesi” Shengelia e Clyburn a una struttura apparsa un po' usurata, mentre il nuovo Real Madrid con Scariolo in panchina e Procida in campo (quanto?) è ancora da decifrare. Chissà che finalmente non possa essere l'anno in cui il Monaco, finalista a maggio, non sovverta le gerarchie. Aver affiancato Mirotic a Mike James si rivelerà funzionale?
Lo spagnolo ha lasciato Milano, che aspira ai playoff dopo tre annate deludenti in cui è incappata in partenze terribili e caterve di infortuni. Messina punta ancora sull'esperienza, stavolta di Guduric e Lorenzo Brown, chiamati a dividersi le responsabilità con Shields e LeDay. Se la vedrà con i turchi dell'Efes e le due squadre di Belgrado, Partizan e Stella Rossa. Bologna si lascia alle spalle l'era di Shengelia e Belinelli con un restyling che mette al centro Carsen Edwards, miglior realizzatore in carica del torneo col Bayern Monaco, e Saliou Niang, stellina dell'Italia nell'ultimo Europeo. Per far meglio dello scorso anno, basterebbe non rendere di nuovo la regular season un'agonia prolungata.