La parata di David De Gea in Fiorentina-Como 1-2 (foto Serie A)

guanti sporchi #4

Il balzo di David De Gea

Giovanni Battistuzzi

Il portiere della Fiorentina ha fatto mettere le mani nei capelli a tutti i giocatori del Como convinti che il tiro di Sergi Roberto li avrebbe portati al pareggio contro la Viola. Non è andata così. I lariani però hanno vinto comunque

Allo stadio Artemio Franchi di Firenze, al cinquantaduesimo minuto di gioco, Sergi Roberto scuoteva la testa e borbottava, mentre tutti i suoi compagni portavano le loro mani a stringersi i capelli. Sono giovani al Como, godono quasi tutti di chiome trotterellanti. Sergi Roberto di anni ne ha 33, di capelli parecchi e di cose in campo ne ha viste ancora di più. Per dodici anni ha indossato la maglia del Barcellona, per dodici anni ha giocato in Champions League. Poi, nell'agosto del 2024, era finito in riva al Lario perché Cesc Fabregas si ricordava di quel giovane centrocampista forte forte che giocava con lui in blaugrana e lo convinse a raggiungerlo al Como.

 

Non è calciatore che ha mai segnato molto Sergi Roberto, per il semplice fatto che di solito lui il pallone lo passa, non lo calcia.

 

Al cinquantaduesimo minuto di un Fiorentina-Como che ancora nel tabellino segnava un 1-0, però Sergi Roberto pensava, credeva, di aver fatto un bel tiro. E che quel tiro meritasse la gioia di un gol. Anche perché il suo compagno più bravo, Nico Paz, gli aveva servito una gran bella occasione. Serviva solo un bel tiro. E quel bel tiro gli era riuscito.

 

David De Gea però non era di questo avviso. O meglio: aveva visto anche lui, ma nemmeno troppo nitidamente visto che un suo compagno di squadra gli stava davanti a coprirgli in parte la visuale, quello che aveva visto Sergi Roberto, e con il centrocampista spagnolo concordava pure che quello fosse un bel tiro. Uno di quelli forti e precisi che nove volte su dieci finiscono a gonfiare la rete perché indirizzati sotto la traversa.

 

Però non aveva voglia, il portiere della Fiorentina, di raccogliere il pallone oltre la linea di porta. Non aveva voglia di far tornare la partita in parità e vivere una nuova settimana piena di critiche e incertezze. E così ha fatto un balzo sulla sinistra e con la mano destra ha urtato il pallone impedendogli di entrare in porta. In fondo è pagato per questo, David De Gea: per parare, per evitare che gli avversari esultino per un gol.

   

     

È solito fare certe parate lo spagnolo. Gliene sono riuscite anche di migliori, ha preso tiri diretti all'incrocio dei pali, ha salvato a volte l'insalvabile. Certo a volte sbaglia qualcosa, tipo sul secondo gol del Como, quello che ha fissato il punteggio sul 1-2, però non è che può sempre essere impeccabile. È dura dover essere perfetto quando davanti a te tutto è imperfetto, a volte addirittura claudicante, come la difesa di questa Fiorentina stagione 2025-2026. 

 

Le tre migliori parate della quarta giornata di Serie A

1.  David De Gea al 52esimo minuto di Fiorentina-Como 1-2 - 5 punti

2. Arijanet Murić al 66esimo minuto di Inter-Sassuolo 2-1 - 3 punti

3. Elia Caprile al 54esimo minuto di Lecce-Cagliari 1-2 - 1 punti

La classifica

1. David De Gea (Fiorentina), 9p.

2. Arijanet Murić (Sassuolo), 8p

3. Wladimiro Falcone e Nicola Leali, 5p

5. Ivan Provedel, 4p

6. Mile Svilar, 3p

7. Elia Caprile, 2p

   


        

Questa è la quarta puntata di Guanti sporchi, un divertissement calcistico-narrativo sui numeri uno della Serie A e sulla parata che in qualche modo ha reso  migliore, almeno dal punto di vista di quella minoranza che si veste diversamente dagli altri in campo, il fine settimana calcistico. 

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