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Chissenefrega della Supercoppa, ricomincia la Premier League
Bisogna superare la fine del mercato. Serie A più fallimentare degli hamburger vegani di Lewis Hamilton
La Supercoppa europea è un trofeo inutile, lo avevo detto in tempi non sospetti, figurarsi una Supercoppa giocata in Italia, a Udine (ma onore ai friulani giustamente incazzati per il divieto di vendita di alcolici prima e durante il match). Ciò non toglie che vedere i ciabattari francesi vincere di culo contro il Tottenham mi abbia fatto mettere mano alla bottiglia con particolare incazzatura. La verità è che gli Spurs avevano già sfidato troppo la sorte vincendo un trofeo dopo un millennio, non potevano davvero pensare di alzare il secondo pochi mesi dopo. Il Paris Saint-Germain è stato fortunato, lo ha ammesso anche quel rissoso del loro allenatore. Io mi consolo pensando che l’attesa è finita, c’è solo da superare il solito nicciano eterno ritorno dell’uguale che trova la sua più alta sublimazione psicologica nel calciomercato estivo, in particolare nei giorni che precedono gli inizi dei campionati. Oggi ricomincia la Premier League – ed è una notizia da festeggiare come la fine dell’Europeo femminile, la nascita di Gesù Cristo e il ritorno della bionda nel pub del nostro cuore dopo giorni di blocco delle spine – il prossimo weekend ricomincia invece la Serie A, un campionato più fallimentare della catena di hamburger vegani di Hamilton e DiCaprio, e io osserverò un giorno di lutto.
Il ritorno dell’uguale consiste nella solita pantomima di allenatori e osservatori che segnalano come le loro squadre, dopo appena un mese e mezzo di mercato, non sono ancora pronte, sono “cantieri aperti”, hanno bisogno di migliorie tattiche e soprattutto di nuovi acquisti. Nuovi acquisti (e cessioni) che ovviamente arriveranno fino all’ultimo secondo disponibile, a campionati iniziati con i procuratori pronti a stappare bottiglie per avere piazzato il proprio bidone al prezzo più alto possibile e i presidenti illusi di potere comprare a poco gli esuberi degli altri club su cui avevano già messo gli occhi da due anni. Seguiranno le solite proteste degli stessi allenatori che adesso si lamentano di avere le squadre incomplete, i quali diranno che non si può iniziare a giocare con un gruppo che poi cambia dopo due giornate, quindi l’impegno delle Federazioni ad anticipare la chiusura delle compravendite a metà agosto e poi di nuovo tutto uguale anche il prossimo anno.
Tutto più prevedibile delle polemiche estive sulle spiagge vuote e le gag sui calciatori che arrivano in ritiro in sovrappeso. Lo so che i giornalisti sportivi, che hanno ormai dato fondo a tutto il cassetto di interviste a ex giocatori che tirano fuori sempre i soliti aneddoti, non saprebbero di che cazzo parlare per i prossimi quindici giorni, ma poiché le idee migliori vengono quando ci si annoia potremmo provare a vedere l’effetto che fa, e magari scoprire che ci sono anche altri argomenti di cui parlare che non siano le fughe di Lookman, i turbamenti di Donnarumma o le interviste a direttori sportivi compiacenti sui giornali di regime. Per fortuna torniamo in campo noi, il campionato più bello del mondo, quello che vi piacerebbe imitare, ma che potete solo guardare. Da lontano, of course.

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