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Il foglio sportivo

La prima volta di Danilo Gallinari

Umberto Zapelloni

Il cestista italiano ha firmato contratti importanti e guadagnato valanghe di dollari, ma era rimasto a secco di trofei. Ora la festa per lo scudetto in Porto Rico può fargli molto bene

Pensa te se per vincere il primo trofeo della sua vita uno a 37 anni deve andare fino in Porto Rico e vedere sua moglie, oltretutto in dolce attesa, morsicata da uno squalo. Questa è la vita di Danilo Gallinari che dopo averci provato con l’Olimpia e in nove squadre Nba, finalmente ha vinto qualcosa e ci ha scherzato su con papà Vittorio, uno che tra Milano e Bologna (sponda Virtus) aveva fatto una bella raccolta di coppe e scudetti nei favolosi anni Ottanta. “Con tutto quello che hai vinto tu, almeno questa te la dovevo”, ha scritto su Instagram Danilo sotto la foto di lui, papà e del trofeo conquistato con i Vaqueros.

Campione di Porto Rico e pure miglior giocatore delle finali scudetto. Un po’ di felicità dopo tante delusioni accumulate in campo per colpa di scelte sbagliate e della sfortuna che gli ha spesso presentato il colpo sotto forma di un infortunio, togliendogli una grande chance con la Nazionale e i Boston Celtics. Ora che ha rotto il ghiaccio, chissà che la serie vincente non possa continuare in Azzurro. Pozzecco e i suoi compagni lo attendono per gli Europei di fine mese. Danilo può essere ancora utile anche se, per evidenti limiti di età, non è più quello devastante di qualche anno fa. Dosato bene però può essere decisivo. Ha tiro, esperienza, visione di gioco e soprattutto avrà accanto giocatori migliori di quelli che hanno vinto con lui a Porto Rico. Può fare l’uomo squadra senza esser costretto a essere la stella, ruolo che Fontecchio si può tranquillamente caricare sulle spalle insieme a capitan Melli.


Sembrava davvero assurdo che quello che è stato per diversi anni il miglior giocatore italiano, potesse finire la carriera senza vincere nulla, senza avere qualche bella coppa da mettere dove c’erano solo quelle conquistate da un papà gigantesco, ma certamente meno dotato di talento di lui. Non che il trofeo vinto in Porto Rico possa bilanciare una Coppa dei Campioni, due Coppe delle Coppe, una Coppa Korac, quattro Coppe Italia e quattro scudetti, ma almeno non lascia il vuoto. Danilo ha guadagnato valanghe di dollari, ha sempre firmato contratti importanti (qualche volta preferendo l’ingaggio alla forza della squadra) diventando il giocatore italiano che ha guadagnato di più con il basket. Ma, mentre Belinelli si era portato a casa un anello Nba e il trofeo di miglior tiratore da tre all’All Stars Game, lui era rimasto a secco. Per questo ha sorriso così tanto per uno scudetto portoricano conquistato pochi giorni dopo la grande paura dell’attacco di uno squalo a sua moglie Eleonora. Avranno tanto da raccontare di quest’estate centro americana ai loro due figli e al terzo in arrivo. Sperando che la pesca non sia ancora finita (non quella di squali). Pozzecco ci conta. Petrucci ancora di più.
 

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