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il successo in pista
La Prema conquista la pole position nella 500 miglia di Indianapolis
La squadra che nel mondo delle corse minori ha già lasciato un segno indelebile ha ora deciso di esportare la sua formula vincente oltre oceano, dopo più di 600 vittorie sulle piste di tutto il vecchio continente. L'impresa di Robert Shwartzman
Si scrive Prema, ma si potrebbe tranquillamente leggere prima, visto che sulle quattro ruote vince ovunque. L’Europa non bastava più e dopo più di 600 vittorie sulle piste di tutto il Vecchio Continente ha deciso di andare a conquistare l’America. A Indianapolis dove la Dallara, altra straordinaria realtà italiana, da anni fornisce le monoposto a tutti i partecipanti, la Prema ha conquistato la pole position in una delle gare più famose del mondo, la 500 miglia. Pole al primo anno sulle piste americane, al debutto su un ovale dove tante favole si sono trasformate in leggenda. Il nuovo miracolo italiano, se possiamo parlare di miracolo quando alla base c’è una filosofia di lavoro pazzesca, porta la firma della Prema, una squadra che nel mondo delle corse minori ha già lasciato un segno indelebile, ma che ora ha deciso di esportare la sua formula vincente oltre Oceano. “Mai mollare, mai smettere di spingere”, è il motto di famiglia. Ora arrivato a lasciare la sua firma anche a Indy.
Grisignano di Zocco è un paese di nemmeno 5 mila anime a una ventina di chilometri da Vicenza. Da lì, da via Alcide De Gasperi per la precisione, parte un’avventura che racconta benissimo l’intraprendenza degli imprenditori italiani. A cominciare il sogno nel 1983 era stato Angelo Rosin che, lasciata la Ram Racing, aveva fondato la Pre.Ma Racing (Preparazione Macchine Racing) mettendosi in società con Giorgio Piccolo. Angelo non era uno di quei ragazzi che stavano aggrappati alle reti di un autodromo, sognando di diventare piloti un giorno. Ha cominciato lavorando come meccanico in un grande concessionario che, casualmente, aveva anche una squadra corse. Tutto nasce da lì. Dopo i primi anni ad Angelo è venuta voglia di fare da solo. La prima sede era a Colzé di Montegalda, poi si è trasferita a Grisignano di Zocco. Sempre a in provincia di Vicenza, sempre con il bianco e rosso (ricordate il mitico Lanerossi di Paolo Rossi?) come colori guida. La Preparazione Macchine Racing si trasforma in Prema Power Team nel 1994 e poi in Prema Racing nel 2016. Angelo Rosin rimane da solo e in squadra cominciano a correre tutti i campioni del futuro. Sembra quasi che per arrivare in Formula 1 un pilota debba prima passare da Grisignano di Zocco e correre con la Prema che oggi è gestita da René Rosin, il figlio di Angelo. Le auto biancorosse della Prema corrono in Formula 2, Formula 3, Formula Regional, Formula 4, in F1 Academy e da quest'anno anche in Formula Indy. A lavorare attorno alle vetture bianco rosse di sono duecento persone in giro per il mondo, tra i vari campionati europei e il sogno Indianapolis. Nel corso degli anni accanto ai Rosin sono arrivati dei partner importanti, prima Lawrence Stroll (che poi al figlio ha comprato la Aston Martin) e poi la DCRS, la struttura capitanata di Deborah Mayer a cui fa capo anche Iron Lynx. Compagni di viaggio indispensabili per tenere altissimo il livello tecnologico. Ma compagni che non hanno modificato il segreto di prema, quello di squadra famiglia dove Antonio, classe 1956, continua a seguire i più giovani per farli sentire come a casa.
I primi due piloti Prema, nel 1984, erano stati Gianfranco Tacchino e Giorgio Montaldo. Forse gli unici a non essere diventati famosi. Poi sono arrivati tra gli altri Dindo Capello, Giovanna Amati e Gabriele Tarquini. Fino al primo che poi sarebbe diventato campione del mondo di Formula 1. È il 1989 quando in squadra passa Jacques Villeneuve e l’anno dopo con Roberto Colciago arriva il primo titolo nella Formula 1 italiana. Tenere i conti di tutte le gare vinte è quasi impossibile perché ad ogni weekend va aggiornato. Neppure loro lo sanno anche perché all’inizio si vinceva e non si faceva tanto caso perché nessuno sognava che la squadra sarebbe potuta diventare così grande. Gli ultimi calcoli parlano di oltre 600 gare vinte e di quasi 90 trofei: 43 titoli piloti e 46 titoli team con Kimi Antonelli a fare la parte del leone con 4 titoli piloti e altrettanti di squadra nei suoi anni pre Formula 1. Ma basta scorrere i nomi di chi è diventato campione di Formula 2 con loro negli ultimi anni per capire: Gasly, Leclerc, Mick Schumacher e Piastri. Ma in Prema, oltre a Kimi Antonelli sono passati anche Oliver Bearman, Lance Stroll, altri due che adesso corrono in Formula 1. Si potrebbero aggiungere poi Antonio Giovinazzi e Antonio Fuoco che vincono con la Ferrari nel Mondiale Wec e tanti nomi di cui sentiremo parlare in futuro come Gabriele Minì, Brando Badoer, Ugo Ugochukwu o Sebastian Montoya. Il fatto che tra i ragazzi ingaggiati da Prema ci siano tanti figli d’arte o tanti protetti dai super team (Ferrari, Mercedes o McLaren) è la conferma delle capacità di questo gruppo di lavoro. Se le driver academy dei grandi team affidano i loro gioielli da sgrezzare alla famiglia Rosin un motivo ci sarà… Loro sanno come fare. Li fanno crescere.
E a furia di vincere in Europa è arrivata la voglia di andarci a provare negli States. Pronti via e Robert Shwartzman, 25enne pilota russo con cittadinanza israeliana e un passato tra i giovani Ferrari, porta in pole a Indy la Dallara motorizzata Chrevrolet del team Prema. Primo rookie nella storia della 500 Miglia a conquistare la pole position dal 1983, quando l’impresa fu firmata da Teo Fabi. E il 1983, guarda i casi della vita, è l’anno in cui la Prema mise in moto le sue prime auto.

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