La fuga solitaria di Luke Plapp verso Castelraimondo al Giro d'Italia 2025 (foto Getty Images)

Giro d'Italia - lettere a dislivello

I pensieri felici di Plapp e Ulissi (in maglia rosa) al Giro d'Italia

Giovanni Battistuzzi

Alla corsa rosa la fuga precede il gruppo. L'australiano ha vinto l'ottava tappa, la Giulianova-Castelraimondo. Il corridore italiano è il nuovo capoclassifica della generale

Quando Luke Plapp vinse il suo primo campionato nazionale australiano a cronometro aveva da poco compiuto vent’anni, correva per una squadretta australiana e in pochi lo credevano capace di andare forte anche tra i professionisti E sì che aveva vinto il titolo nazionale a cronometro tra gli Under l’anno prima. 

 

Quando Luke Plapp vinse il suo primo campionato nazionale australiano a cronometro era il 2021, il 3 febbraio del 2021. Quel giorno disse che per lui veniva naturale correre a cronometro perché preferiva pedalare senza nessuno attorno. Il motivo era semplice: era nella solitudine che la sua passione per la bicicletta trovava la sua massima soddisfazione. 

 

Non è cambiato Luke Plapp da allora. 

 

Nella ottava tappa del Giro d’Italia 2025, la Giulianova-Castelraimondo, 197 chilometri, prima si è allontanato dal gruppo perché troppe ruote attorno lo disturbavano. Poi ha abbandonato anche la compagnia degli altri avanguardisti perché si era stufato anche della loro compagnia. Luke Plapp ha pedalato per quarantacinque chilometri e cinquecento metri in beata solitudine, immerso nei suoi pensieri. E chissà se ha canticchiato qualcosa come gli accedeva quando si allenava da giovane: “Ho la testa piena di musica quando pedalo. Piena di musica e di pensieri felici”.

 

Il suo pensiero felice lo ha trovato oltrepassando la linea d’arrivo di Castelraimondo a braccia alzate, con lo sguardo e il fare incredulo di chi non è abituato a certe emozioni: ottava vittoria in carriera, ma sei sono arrivare nei campionati nazionali (tre a cronometro e tre in linea) e nessuna in un grande giro. È arrivata oggi, al termine di una tappa coraggiosa, difficile, prima montana e poi collinare.

 

Una tappa che ha visto arrivare all’arrivo la prima fuga. Un manipolo di avventurosi che si sono infuturati verso l’arrivo di cattiveria e ostinazione dopo un inizio velocissimo e caotico, durante il quale Mads Pedersen ha continuato a essere protagonista di un Giro d’Italia che ha contribuito a rendere piacevole. Il danese ha perso però il momento buono. A fuggire sono stati altri.

 

Luke Plapp dopo l’arrivo ha detto che è stata una faticaccia entrare nella fuga giusta. Sorrideva però. Una fatica soddisfacente.

 


Per solidarietà ai corridori che corrono il Giro d’Italia, qui si è deciso di raccontare le tappe del Giro d'Italia facendo la loro stessa fatica: una lettera a metro di dislivello. Ecco il racconto della settima tappa, la Giulianova-Castelraimondo, 191 chilometri e 3.800 metri di dislivello, in 3.800 battute spazi inclusi).


 

Sorrideva anche Diego Ulissi dopo aver urlato gioia e soddisfazione che teneva dentro da una carriera intera. Perché nonostante otto vittorie in undici partecipazioni al Giro d’Italia (questa è la dodicesima), non era mai riuscito a vestire nemmeno un giorno la maglia rosa. C’è riuscito oggi. Si è commosso. Terzo all’arrivo, primo in classifica generale. E anche se sarà per un giorno soltanto poco importa. Una maglia rosa è meglio di un De Beers. Almeno se si ama pedalare.

 

Mentre Diego Ulissi urlava felicità dopo aver aspettato oltre quattro minuti l’arrivo del gruppo, c’era forse qualcuno più felice di lui. Al suo fianco infatti c’era Lorenzo Fortunato, il leader della classifica dei Gran premi della montagna di questo Giro d’Italia, nonché suo compagno di squadra. A lungo durante i 197 chilometri della nona tappa, Lorenzo Fortunato è stato in testa nella classifica generale virtuale. Aveva la possibilità di vestire la maglia rosa, l’ha persa strada facendo. Eppure vedendo la soddisfazione di Diego Ulissi, sembrava lui e non il compagno ad averla conquistata.

 

Domani Ulissi ripartirà da Gubbio diretto verso gli sterrati senesi con dodici secondi di vantaggio su Fortunato e diciassette su Primoz Roglic che ha perso un altro secondo da Juan Ayuso. Un secondo che conta poco, ma pesa un po’ di più. Perché lo spagnolo vuole mettere più dubbi possibili nella testa dello sloveno prima delle grandi montagne. Primoz Roglic continua a farsi vedere sereno. Lui a queste cose non pensa. Sa che di seccature questo Giro ne ha tante, non ha intenzione di aggiungere pure Juan Ayuso a queste. 


     

Nona tappa del Giro d'Italia 2025: l'ordine d'arrivo e la classifica generale

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