
Foto LaPresse
evitare la C
Una serata di disperazioni e speranze in Serie B
Il Mantova ha 43 punti, Brescia, Sampdoria e Frosinone 40, Salernitana e Cittadella 39. Nel campionato cadetto ci sono sei squadre che in novanta minuti si giocano la salvezza
Novanta minuti per decidere chi vive e chi muore, sportivamente parlando, e chi invece avrà un ulteriore percorso, decisamente poco privilegiato, per provare a salvare la pelle ed evitare il peggio. Che fosse la Serie B più indecifrabile da diversi anni a questa parte lo si era già inteso qualche mese fa, che si arrivasse a questo equilibrio totale solamente in coda, però, era tutt’altro che prevedibile. In testa, infatti, le cose si sono praticamente tutte risolte, con qualche piccolo enigma da sciogliere in merito alla disposizione con cui le squadre andranno ai playoff e le promosse dirette che sono già certezza, così come il novero delle partecipanti alla post season. Ma il martedì di fuoco che attende sei squadre (Mantova 43 punti, Brescia, Sampdoria e Frosinone 40, Salernitana e Cittadella 39) è un incubo a occhi aperti, con squadre che hanno chance di salvarsi direttamente, di finire al playout o di retrocedere senza nemmeno passare dal via, facendo compagnia al Cosenza mestamente ultimo.
L’agonia di Sampdoria e Salernitana è quella che ha ricevuto, inevitabilmente, la maggiore eco mediatica: l’ondata di amore di queste settimane ha portato i doriani a raccogliere cinque punti nelle ultime tre giornate, un piccolo tesoretto da non disperdere soprattutto alla luce dello scontro diretto vinto contro i campani, ma la gara contro la Juve Stabia si prospetta niente affatto semplice, con i campani che proveranno a ogni costo a difendere un quinto posto decisamente poco pronosticabile all’inizio dell’anno. La Salernitana, dal canto suo, rischia una clamorosa doppia retrocessione, in una stagione segnata dai tantissimi errori in sede di mercato e da ben quattro allenatori alternati nel corso dell’anno (Martusciello, Colantuono, Breda e infine Pasquale Marino). Quello andato in scena venerdì al Ferraris è stato lo scontro diretto della paura, affrontato meglio dalla Sampdoria a prescindere dall’1-0 firmato Meulensteen, il cui gol rischia di avere un peso specifico enorme sulla stagione di entrambe le squadre. E così la Salernitana, in teoria infarcita di giocatori quantomeno da zona playoff, da Christensen a Ferrari, da Ghiglione a Verde, da Soriano a Cerri, è in realtà un gigante con i piedi di argilla, che mai ha saputo trovare la continuità richiesta a un campionato di questo tipo.
E il calendario offre un secondo scontro diretto in trasferta, stavolta contro un Cittadella che dopo anni passati a essere un modello virtuoso si ritrova veramente spalle al muro e con il rischio concreto di finire in Serie C, categoria nella quale ha militato per una sola stagione (2015/16) dal 2008 a oggi.
La Salernitana non è però l’unica a rischiare il doppio capitombolo: c’è anche il Frosinone, salvo in Serie A fino a dieci minuti dalla fine del testa a testa con l’Udinese un anno fa, mandato in B dal gol di Davis e ora chiamato a vincere in casa del Sassuolo già dominatore del campionato per evitare il tracollo. Sembrava salvo soltanto qualche giornata fa, il club ciociaro, e invece ha rimediato la miseria di un punto nelle ultime tre partite, rivedendo i fantasmi che l’arrivo di Bianco in panchina pareva aver scacciato.
C’è poi una terza nobile decaduta, il Brescia, che avrà il match-point casalingo contro una Reggiana che non ha nulla da chiedere al campionato. Si somigliano più o meno tutte, queste disavventure della parte bassa della classifica: qui gli allenatori sono stati solamente due (Maran e Bisoli), con il primo richiamato in fretta in pieno stile Cellino, che delle Rondinelle è patron da qualche anno. L’impegno sembra ampiamente alla portata. Teoricamente al sicuro dovrebbe sentirsi il Mantova, che a quota 43 punti quantomeno non rischia la retrocessione diretta ma dovrà comunque fare il suo all’ultima di campionato contro il Catanzaro per evitare una delle combinazioni che porterebbero la squadra di Possanzini a giocare un playout che avrebbe del clamoroso. Calcio d’inizio, per tutte, fissato alle 20.30, in una giornata che promette scintille: quando si deve evitare il baratro, la tensione sale alle stelle.


Girandole #3
I due Giri d'Italia di Luciano Dalla Bona
