
L'esultanza di Davide Frattesi dopo il gol che ha dato l'Inter la qualificazione alla finale di Champions League (foto LaPresse)
martedì di coppa
La notte in cui la "Pazza Inter" è tornata per davvero
L'Inter raggiunge la finale di Champions League battendo il Barcellona ai supplementari dopo aver dominato il primo tempo e aver rischiato l'eliminazione nella ripresa
C'era una canzone, a onor del vero tuttora in voga dalle parti dello stadio Giuseppe Meazza di Milano, dal titolo "Pazza Inter", che sembrava essere invecchiata malino negli ultimi anni, perché con Simone Inzaghi in panchina di follia calcistica se ne è vista poca in campo. Nelle ultime quattro stagioni l'Inter guidata da Simone Inzaghi è stata un trionfo di razionalità calcistica, di programmazione pignola e accurata, di progetti da seguire in modo lineare nei quali l'imprevedibilità del calcio veniva calcolata al pari di una variabile X all'interno di un algoritmo matematico parecchio efficace.
"Pazza Inter" è una canzone del 2003, anni quelli di partite riprese agli ultimi minuti, a volte pure vinte, dopo aver rischiato di perderle per disattenzioni banali, tipo quella Lazio-Inter 3-3 nella quale sotto di tre gol i nerazzurri riuscirono a pareggiare. Anni nei quali l'Inter continuava a portare avanti quella "caotica e stabilissima follia che ci segue dalla notte dei tempi, credo per via dei meravigliosi colori che abbiamo, e che ci fa prendere spaventi terribili per poi farci scoppiare in giubili di gioia purissima. E va così da sempre, da quando almeno io ho ricordi. E sono ormai quasi settant'anni di ricordi", o così almeno diceva nel 2000 l'avvocato Peppino Prisco.
Sembrava scomparsa quell'Inter lì. L'aveva trasformata Simone Inzaghi, purificandola dalla follia, riuscendo a dare ai giocatori una quadrata stabilità. Certo c'era stato quel Benfica-Inter 3-3 del 29 novembre 2023 (portoghesi in vantaggio di tre gol nel primo tempo, poi ripresi da Arnautović, Frattesi e Alexis Sánchez), ma per il resto tante vittorie tutto sommato tranquille, molte dominate.
Se l'aspettava più nessuno la "Pazza Inter". E quella canzone cantata prima, durante e dopo la partita sembrava solo un atto d'amore e nostalgia per quei colori.
Poi è arrivata la serata di martedì 6 maggio, quell'Inter-Barcellona semifinale di Champions League. Una serata che poteva essere tranquilla. Quarantacinque minuti, i primi, dominati a tal punto che se fossero finiti tanto a poco, invece che 2-0, nessuno avrebbe avuto niente da ridire. E invece l'Inter, nei primi minuti del secondo tempo, proprio negli attimi nei quali la sera si trasformava in notte, si è ingrigita, si snaturava, diventando l’opposto di sé stessa. Ha iniziato a vagare senza meta per il campo, presa a pallonate da un Barcellona veloce e arrembante. Nel volto di Simone Inzaghi, minuto dopo minuto, si sommavano rughe e preoccupazioni che sino a poco prima non aveva. I blaugrana segnavano il 2-1, poi il 2-2. L'allenatore e tutti i suoi giocatori sprofondavano nel timore di un fallimento inaspettato fino a pochi minuti prima. E poco importa che fallimento non era davvero, perché arrivare in semifinale di Champions League è comunque risultato eccellente sia sportivamente che finanziariamente.
Al 2-3 di Raphinha al 43esimo del secondo tempo, le speranze di prolungare la partita sino ai supplementari sembravano perdute.
Poi quella canzone ha iniziato a risuonare nella testa dei tifosi. In maniera apotropaica. Quasi a cercare di allontanare il senso di illusione perduta.
Al terzo minuto di recupero quella canzone, quel "pazza Inter amala" si è materializzata prima nel piede destro di Denzel Dumfries e poi nel piede destro di Francesco Acerbi. Cross al centro dell'esterno, tiro da centravanti vecchia maniera del difensore centrale nerazzurro, uno che è più bravo a difendere che attaccare, uno che è più bravo con il sinistro che con il destro. Uno che era lì in mezzo all'area avversaria più per disperazione che per convinzione. Uno che ha dato di nuovo un senso a quel "pazza Inter amala".
Al terzo minuto di recupero del secondo tempo della partita di ritorno della semifinale di Champions League solo il più ottimista dei tifosi avrebbe potuto pensare che l'Inter sarebbe andata in finale. L'Inter invece il 31 maggio 2025 sarà sul terreno dell'Allianz Arena a giocarsi la possibilità di alzare la grande coppa grazie al gol di Davide Frattesi nei tempi supplementari.

Sorprese a canestro