Tadej Pogacar ha vinto anche la 20a tappa del Giro d'Italia 2024 (foto LaPresse)

Giro d'Italia - Parole a chilometro

Giro d'Italia, la dimensione di Tadej Pogacar

Giovanni Battistuzzi

Il Monte Grappa era l'ultimo palcoscenico montano della corsa rosa, la maglia rosa non se l'è lasciato sfuggire. La ventesima tappa, la Alpago-Bassano del Grappa, 184 chilometri in 184 parole. 

Il Giro d’Italia si può raccontare in tanti modi, qui si è deciso di seguire la fatica dei corridori al metro, una parola a chilometro. La ventesima tappa, la Alpago-Bassano del Grappa, 184 chilometri in 184 parole. 
   


    

Il Monte Grappa è salita lunga, discontinua, bizzarra. Non durissima eppure devastante, indomabile perché sempre diversa. Il Monte Grappa era il luogo perfetto per un corridore come Tadej Pogacar, per il Pogacar di questo Giro. È stato il suo ultimo proscenio montano, il luogo di un'altra solitudine in testa al gruppo parecchio chiamata, strombazzata, forse scontata, proprio per questo piacevolissima. Il corridore più forte davanti nella tappa più temuta, l’ultima nella quale si poteva ribaltare quello che è stato in queste tre settimane. Tadej Pogacar si è allontano ancora dagli altri, ha pedalato nella sua dimensione, quella del campione 

Va detto che, indipendentemente da tutto quello che è accaduto, da come è andata a finire, Giulio Pellizzari ha idee da gran battagliero. Per infuturarsi alla prima ascesa del Monte Grappa, alla ricerca di rendere reale un pensiero più utopico che ottimistico, non è questione di incoscienza, tutto il contrario, è assoluta coscienza del fatto che magari ti va male, perché quando si ha a che fare con Tadej Pogacar va spesso – quasi sempre – male, ma l’indolenza è condizione esistenziale parecchio peggiore. 

    

L'ordine d'arrivo della 20a tappa del Giro d'Italia 2024 e la classifica generale

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