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bye bye Premier League

Antonio Conte ha detto addio al "Troppo frizzante" Tottenham

Giovanni Battistuzzi

"Possiamo annunciare che l'allenatore ha lasciato il club di comune accordo". Finisce l'avventura londinese del tecnico leccese. A dirigere gli Spurs subentra il vice Cristian Stellini

"Quando l'attenzione è lontanta e i più pensano ad altro, ecco, quello e solo quello è il momento di andarsene per non avere assilli da nessuno". Arthur Miller pensava al teatro, veniva soprattutto da un'altra epoca storica e lo si sente a leggerla oggi. L'attenzione era lorana, i calciofili di tutto di tutta Europa pensavano alle Nazionali, ma il momento per andarsene non era comunque giusto per Antonio Conte, gli assilli sono arrivati lo stesso. Sarà che non è mai il momento giusto per andarsene per uno come Antonio Conte. Anzi non se ne dovrebbe andare proprio, almeno a stagione in corso, perché s'è fatto il nome di uno che arriva, vince, consuma, sbatte la porta. Ma prima vince. Al Tottenham non è successo.

"Possiamo annunciare che l'allenatore Antonio Conte ha lasciato il club di comune accordo. Abbiamo raggiunto la qualificazione alla Champions League nella prima stagione di Antonio al club. Ringraziamo Antonio per il suo contributo e gli auguriamo ogni bene per il futuro". Poche righe, fredde come solo un comunicato sa essere. In perfetta antitesi con il calore scalmanato di Antonio Conte. L'allenatore ha detto basta, era da settimane, forse più, che era un altro, che si muoveva svogliato, intrappolato, che era altrove pur restando a Londra. Qualcosa di Conte rimarrà comunque al New White Hart Lane: "Cristian Stellini assumerà la guida della squadra come Acting Head Coach per il resto della stagione, insieme a Ryan Mason come Assistant Head Coach". Stellini è dal 2019 il vice di Conte, ora proverà a fare da solo, con metodi e carisma diversi, ma, in fondo in fondo, con la lezione contiana ben chiara in testa.

Una lezione che al Tottenham ha funzionato solo in parte. Era arrivato nel novembre del 2021 per sostituire Nuno Espírito Santo. Aveva trovato una squadra messa male psicologicamente, al nono posto in Premier League, con dieci punti in meno della capolista e cinque in meno della zona Champions League. Andò avanti con qualche basso, e parecchio deprimente, e diversi alti, fino alla qualificazione nella coppa più importante d'Europa, obbiettivo che sembrava impossibile da raggiungere a un certo punto della stagione. Poteva essere l'inizio di una gran bella storia sportiva. Non fu l'inizio di un bel niente.

Antonio Conte ha cercato di vivere a Londra una delle sue storie tormentate e proprio perché tormentate felicissime. Si è trovato in un mondo che non è riuscito a comprendere e che non lo ha compreso. E sì che che in Inghilterra c'era già stato, al Chelsea, e aveva vinto. Ma era tutto diverso. Tipo quando in Boris, René Ferretti andò a Milano per dirigere la serie comica "Troppo frizzante". Gli toccò scappare, non era per lui. Lo stesso ha fatto Conte.

 


      

Qui potete leggere il ritratto di Antonio Conte di Emanuele Corazzi prima dell'addio al Tottenham

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