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Domenica si chiude il Mondiale. Poco male, torna subito la Premier

Jack O'Malley

Chi tra Argentina e Francia vincerà la coppa non interessa a la Fifa che già esulta per i ricavi di questo Mondiale. La prossima volta ci saranno 48 nazionali e gireranno ancora più soldi per Infantino e i suoi amici

Chiedere a Infantino come è andato il Mondiale è come chiedere a me se mi piace la birra, come da contratto il più capelluto che simpatico presidente della Fifa ha detto ieri che quella in Qatar è stata “la miglior Coppa del mondo di sempre”. Infantino ha parlato della bellezza di avere tutti i continenti rappresentati agli ottavi di finale, dell’arbitro donna che “ha fatto molto bene”, ha persino capito come funziona il fuorigioco, di “un’atmosfera gioiosa… persone che si incontrano, magari dimenticando alcuni dei loro problemi” e di altre simili amenità. Ha snocciolato i numeri dei soldi entrati in questo Mondiale, e con le pupille a forma di dollaro ha detto che nella terra del soccer ne gireranno ancora di più, manco fossimo al Parlamento europeo, e che forse la cagate dei 16 gironi da tre squadre verrà accantonata. Soprattutto, però, ha annunciato che nel 2025 la Fifa organizzerà un Mondiale per club con trentadue squadre, intasando ancora di più calendari e infermerie e portando a compimento la trasformazione del calcio in prodotto di intrattenimento che arricchisce la stessa Fifa, in un loop allucinante che porterà prima o poi i nostri coglioni a esplodere.

 

Mi pare di capire che domani invece sia scontato che vincerà l’Argentina, con i cieli sopra al Qatar pronti a squarciarsi per farci udire la voce di Maradona che dal paradiso dei campioni dirà che Messi è il figlio suo, il prediletto, “ascoltatelo!” inondando di bamba tutti i presenti. 

 

Nelle cronache giornalistiche pre-finale la Francia è un accidente, una cosa che c’è, gioca anche bene, ma insomma mica vorrà impedire alla Leggenda di diventare carne, epica, mate? Sebbene influenzati a causa dell’aria condizionata, i francesi proveranno a scriverla loro la storia, con due Mondiali vinti di seguito e un giocatore che se continua così potrebbe vincerne tre come Pelé, anche se sta sulle palle a molti. Quasi tentato di simpatizzare Francia, ho subito cambiato idea dopo avere letto gli undici motivi per cui secondo Aldo Cazzullo voi italiani dovreste tifare i Bleus – tra questi “l’arbitra francese”, Emmanuel Macron, Maradona risentito con il Nord Italia, gli argentini che se ne fregano del sangue italiano, “la cuginanza” – e ho subito cambiato idea. Poi però ho letto il ps paraculo che il tuttocampista del Corriere della Sera ha messo alla fine dell’elenco, in cui dice che lui tiferà Argentina, e ho scelto di tifare per il record di infortuni. Non di tutti, però. Adesso che la messinscena qatarina di Infantino si conclude, infatti, posso concentrarmi sulla sola cosa che – insieme alla mia scorta di bionda – mi ha permesso di andare avanti in queste settimane. Il solo pensiero di consola, la sola idea mi eccita, il solo sussurrarne il nome mi commuove. Non la sentita anche voi questa gioia nell’aria, un pizzicorino al basso ventre, un tintinnar di bicchieri? Sì, amici, tra nove giorni ricomincia la Premier League. E io godo. Ma prima, fatemi brindare a Sinisa Mihajlovic, a tutto ciò che ha dato al calcio ed è stato per il calcio. Ci mancherà.

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