Pizzetta o scherzetto. La notte di Halloween di Mike Tyson, nella pizzeria di Falcinelli a Brooklyn

Fausto Narducci

Iron Mike torna a "Napoli Pizza", il locale del fratello dell'ex ct della boxe azzurra dove da piccolo si fermava a mangiare il suo cibo preferito. "Ci siamo detti 'Ti voglio bene' decine di volte", dice Basilio Falcinelli, "ma poi ho capito cosa gli interessava veramente: la pizza con i funghi. E le zeppole"

Dolcetto scherzetto: cosa pensereste se nella notte di Halloween vi venisse annunciata la visita del “mostro” del ring, l’uomo più cattivo di pianeta, al secolo Mike Tyson? Basilio Falcinelli – pizzaiolo perugino in pensione, trasferitosi a Brooklyn per amore della musica e fratello (guarda caso) dell’ex c.t. della nazionale italiana di pugilato, Franco – ha fatto semplicemente salti di gioia perché lui quell’uomo, che oggi potrebbe essere una maschera perfetta per la notte di Halloween, lo ha visto crescere nel suo locale.

  

Mike Tyson, oggi in perfetta forma a 56 anni, è cresciuto proprio lì, a Brownsville, il quartiere più violento di Brooklyn, con due presunti padri: Percell Tyson che gli diede il cognome e Jimmy Kirkpatrick che gli fu presentato come il padre naturale. In realtà mamma Lorna non riusciva a tenere il conto degli uomini che entravano nel suo letto, dove dormivano anche i suoi tre figli, e Mike doveva spesso girarsi dall’altra parte. Storie dei ghetti violenti e degradati dell’America degli Anni Sessanta.

   

Ora, dopo una lunga assenza, nel giorno di Ognissanti il figliol prodigo (si fa per dire) ha sentito il bisogno di tornare a casa, nella sua Brownsville, deturpata da una speculazione edilizia che tuttavia non è bastata a trasformarla in un quartiere residenziale. Durante il Covid a Brownsville si è ripreso a sparare e uccidere più di prima. Visto che la palazzina fatiscente del quartiere dove era andato a vivere a 10 anni è stata abbattuta, Iron Mike non ha trovato niente di meglio che dare appuntamento ai vecchi amici davanti a “Napoli Pizza”, il locale di Livonia Avenue dove nelle scorribande giovanili si fermava a mangiare il suo cibo preferito. Così a ora di pranzo del 1° novembre (quando in Italia era già sera) Tyson si è presentato con la piccola troupe televisiva che lo segue dovunque e ha incontrato circa 200 tifosi radunati davanti a "Napoli Pizza". In forma smagliante, come testimoniano gli allenamenti che posta continuamente sui social, il più giovane campione mondiale dei pesi massimi ha stretto mani, ha ricevuto abbracci attorno al suo celebre collo taurino e ha fatto tutto quello che fa un personaggio celebre quando ritorna a casa.

   

Ma era proprio il suo vecchio pizzaiolo italiano l’uomo che ci teneva più incontrare, l’appassionato di pugilato conosciuto come “Paesano”, al secolo Basilio Falcinelli, che quando Mike aveva 10 anni gli serviva le pizze attraverso i vetri antiproiettili e con un fucile ben nascosto sotto il bancone, per ogni evenienza.

   

“Oggi Napoli Pizza – racconta Basilio - l’ho ceduta a mia figlia Elizabeth che la fa gestire dall’altro mio figlio Ivan e da un gruppo di ragazzi messicani. Io vivo tranquillo, più lontano, ma quando lunedì sera un mio amico mi ha detto che Mike tornava per vedermi non ci ho pensato due volte: mi sono fatto trovare davanti al locale e ho aspettato il mio turno".

  

Com’è stata la reazione di Tyson quando l’ha vista?

“Quella di un vecchio amico. Ha cominciato a ripetere 'I love you' e io gli ripetevo la stessa cosa. Ci siamo detti 'Ti voglio bene' decine di volte mentre mi faceva indossare una maglietta con la sua faccia e si faceva riprendere dalle sue telecamere. Ma poi ho capito cosa gli interessava veramente: la pizza con i funghi, che mangiava da ragazzo (nel video si vede che Tyson si serve con voracità, ndr). Ma il momento più divertente è stato quando mi ha chiesto in italiano delle'zeppole'. Io sono perugino ma ho ereditato il locale da due napoletani e sforniamo tutti i giorni dell’anno le tradizionali zeppole con la crema. Sono sempre stata la nostra specialità e il piccolo Mike ne andava pazzo. Ne ha mangiate alcune, contento come un bambino, poi me ne ha fatte incartare una ventina da portare a casa, non so dove. Mi ha detto che doveva correre ad allenarsi a Manhattan perché aveva mangiato troppo. L’incontro è durato un paio di ore”.

Tyson si ricordava bene del suo vecchio pizzaiolo?

“Ma vogliamo scherzare? Io qui sono un’istituzione anche per la comunità black. Gli ho ricordato quando dopo la conquista del titolo mondiale contro Trevor Berbick nell’86 era venuto a ringraziarmi presentandosi in pizzeria con la maglia dell’Italia ma lui ha voluto subito chiarire chiamandomi col nomignolo 'Basi': 'Io e te ci conosciamo da quando ero piccolo e questo era il mio locale preferito per le pizze'. Mi ha commosso".

Ha trovato in forma il suo vecchio…amico?

“In forma smagliante, non dimostra la sua età e l’affetto della gente è stato straripante. Fra l’altro, accompagnato dai genitori, c’era anche Bruce 'Shu Shu' Carrington, un peso piuma di 25 anni imbattuto nei 5 incontri da professionista che secondo me, insieme all’ex campione mondiale dei medi Daniel Jacobs, sarà la prossima gloria di Brownsville. Spero gli vada meglio di Riddick Bowe, l’altro campione mondiale di qui che nei massimi era forte come Tyson ma ora non se la passa bene in Florida. Bowe frequentava il mio locale anche più di Tyson”.

Com’è ora la situazione a Brownsville?

“Ci stavamo riprendendo. La polizia e l’amministrazione del quartiere avevano riportato un po’ di ordine ma poi la crisi e ilCovid hanno fatto precipitare tutto e le violenze delle bande armate sono riprese prima e più di prima. Nel locale abbiamo ancora i vetri antiproiettili e non si può girare tranquillamente per strada”.

Però vuole mettere la possibilità di incartare un cabaret di zeppole per Mike Tyson…

“Infatti, non me ne andrò mai da qui”.

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