Foto LaPresse

Lo stratega Verstappen vince ad Austin

Fabio Tavelli

In Texas l'olandese detta la strategia alla squadra e al compagno, Perez (terzo). Ora ha un vantaggio di 12 punti su Hamilton. Abbastanza bene le Ferrari: Leclerc chiude quarto, Sainz settimo

Ci aspettavamo le scintille tra due pistoleri che avevano già il dito sul grilletto dopo lo “stupid idiot” e il dito medio di venerdì nelle prove libere. E invece gli unici sorpassi in gara li abbiamo visti ai box, ovvero di strategia. Vince Max Verstappen e scappa via a +12 in classifica su Lewis Hamilton.

Il campione del mondo era stato abile come un felino a scattare davanti al rivale alla prima curva. Un capolavoro di riflessi che lo proiettava davanti a entrambe le Red Bull. Ma questa volta Hamilton era solo, Verstappen poteva contare anche su Perez per forzare la strategia. E il ritorno del geniale Adrian Newey, progettista senza eguali rimasto qualche mese in ospedale dopo una tremenda caduta in bicicletta in Croazia, deve avere certamente ispirato il muretto box per mettere alle strette i grigio-neri.

Si decide tutto ai box. Verstappen entra prima a mettere la gomma bianca e costruisce il suo capolavoro dettando al suo ingegnere di corsa anche quando far rientrare il suo compagno di squadra. Una dimostrazione di lucidità senza eguali, una capacità non comune di leggere una situazione complessa guidando a 300 all’ora e contemporaneamente ragionando su sé stesso, il suo principale avversario e il suo compagno di squadra. E’ stato questo il vero sorpasso in gara. Hamilton ha recuperato sempre dopo ogni cambio gomme ma l’olandese non ha mai dato la sensazione di essere attaccabile. E soprattutto l’inglese non è mai riuscito a spalancare il drs per poter almeno provare a infilarlo.

 

Si diceva che Austin sarebbe stato un circuito favorevole alla Mercedes. Vedendo pole e vittoria per la Red Bull pare di capire non fosse proprio così. Ma ora Verstappen ha 12 punti di vantaggio a cinque gare dall’ultima bandiera a scacchi. Ci saranno i tre punti della gara-sprint del sabato in Brasile. E cinque piccoli punti dei giri veloci (ad Austin se l’è preso Hamilton). Ma la sensazione, per ora solo quella ma non è pochissimo, è che il titolo ora sia molto più vicino a Max rispetto allo spread tra lui ed Hamilton.

La Red Bull sta avendo una grande mano anche da Perez, cosa che invece Bottas assicura troppo a corrente alternata. Ci vorrà il miglior Hamilton di sempre per ribaltare un verdetto che dal Texas sembra difficile da appellare. La Ferrari si è vista poco ma ha portato a casa un eccellente risultato. Leclerc rimane ai piedi del podio, Sainz un po’ più dietro. Ma meglio delle McLaren e soprattutto con la conferma di essere ben in corsa per rappresentare la terza forza.

Poi è chiaro, Verstappen ed Hamilton giocano un campionato a parte. Ma sulle secondo guide, Perez e Bottas, il gap non è più così ampio.

Di più su questi argomenti: