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formula 1

Il pazzo Gp di Monza finisce con Verstappen sopra Hamilton

Fabio Tavelli

La sfida tra i due piloti di Mercedes e Red Bull è stupenda ma non può diventare pugilato. Doppietta di Mac Laren con Ricciardo e Norris, che questa volta si è dovuto inchinare al canguro australiano

Ci voleva una gara “pazza” per sovvertire un pronostico che sembrava inattaccabile. E gara pazza è stata. Al punto che “a casa nostra” la Mc Laren, ovvero la rivale della Ferrari nel Mondiale costruttori, ha infilato un uno-due con Ricciardo e Norris che mancava agli inglesi dal 2010 (Canada, Hamilton e Button). La pazzia si materializza al giro 26 dopo che Verstappen era stato ritardato da un pit stop scellerato durato oltre 11 secondi. Al rientro dalla sua sosta Hamilton, pure lui non trattato benissimo dai suoi meccanici, si ritrova in rettilineo proprio l’olandese che piuttosto di alzare il piede si avventura nella più temeraria delle staccate.

 

.Si può discutere all’infinito su chi avesse più diritto dell’altro di stare davanti in quel budello che porta fuori dalla prima curva. Ma si deve partire da un dato che mette tutti d’accordo: senza halo, quella barra curva che protegge la testa dei piloti, staremmo parlando di qualcosa di grave. La gomma posteriore destra di Max non ha trovato la testa di Lewis solo perché qualche anno fa qualcuno alla Federazione Internazionale decise di alzare il livello della protezione per questi ragazzi. Detto questo ora qualcuno dovrà parlare chiaro a Verstappen ed Hamilton. La loro sfida è stupenda ma devo continuare a rimanere tale senza scadere nel kung-fu o nel pugilato. A Monza per sorpassare bisogna rischiare, lo sappiamo da sempre. Ma anche i corpo a corpo hanno delle regole e siccome i due sono già entrati in collisione più di una volta (a Imola un primo assaggio, a Silverstone con un knock-down a favore di Hamilton) ora dopo Monza sono entrambi all’angolo. E toccherà ai loro due “secondi” Wolff e Horner provare a mettere un po’ di ghiaccio sui loro bollenti spiriti.

 

Dopo la safety car e la rimozione delle due balene spiaggiate ecco che la gara avrebbe potuto anche riservare una chance per Leclerc, lesto a infilarsi ai box a cambiare gomme e ripresentatosi subito dietro Ricciardo. Ma alla ripartenza il monegasco deve incassare un sorpasso via l’altro. Anche se quello di Perez costerà 5 secondi di penalità al messicano e la retrocessione di due posizioni nella classifica finale. Ricciardo vince e con lui l’entusiasmo del popolo della formula 1 che lo adora. Tante, troppe volte in questa stagione ha dovuto mangiare la polvere di Lando Norris. Che questa volta si è dovuto inchinare al canguro australiano seppur al termine di una gara maiuscola. La Ferrari? Al solito, quando accade qualcosa che rompe gli equilibri è sempre qualcun altro ad approfittarne. Un film già visto in attesa del tanto agognato 2022, unica possibilità di sovvertire gerarchie ormai consolidate. Dopo tre gare in fila, anche se quella di Spa di fatto non c’è stata, si tira un attimo il fiato e ci si rivede a Sochi. Augurando a tutto il circus che Max e Lewis trovino un po’ di pace interiore e si ripresentino pronti a duellare senza contatti. Sarebbe davvero un peccato che la loro lotta scadesse a rissa da saloon.

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