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In Ungheria non vince la noia ma Ocon. Hamilton va in vacanza da primo della classe

Fabio Tavelli

La Mercedes sbaglia a cambiare le gomme all'inglese, che però rimonta e arriva sul podio. Bottas alla prima curva mette fuori causa quattro piloti, tra i quali Verstappen. Un danno allo spettacolo un regalo al compagno di squadra

Un altro botto, un altro colpo durissimo a Verstappen e ora Hamilton va in vacanza da capolista. In Ungheria in passato abbiamo vissuto pomeriggi di lotta con la noia, ore calde nelle quali la tentazione del pisolino rischiava di diventare irresistibile. Questa volta no, il destino ha messo insieme una serie di episodi per i quali forse non un libro ma certamente un lungo racconto sarebbe necessario. Basti dire: prima vittoria di Ocon, due Williams a punti, un incidente con la pioggia in partenza, un clamoroso autogol di Hamilton alla ripartenza con un podio finale altrettanto pazzesco. Un’auto che parte da sola con tutte le altre in pit lane a cambiare pneumatici non s’era mai vista. L’errore della Mercedes è stato gigantesco, imperdonabile. Altre volte era stato il pilota a correggere uno sbaglio del muretto. Aprendosi via radio Lewis Hamilton aveva detto che la gara sarebbe stata da gomma da asciutto. Il problema era che l’alfiere della Mercedes era davanti a tutti e quindi non aveva punti di riferimento. Doveva decidere lui. E ha lasciato decidere ai suoi strateghi. Che hanno sbagliato, costringendolo a un imbarazzante cambio gomme al primo giro con rientro in ultima posizione. Tutto questo si era reso necessario dopo il clamoroso strike generato dall’imbarazzante Bottas alla partenza. La dinamica è abbastanza chiara e pur concesse le doverose attenuanti per la pista bagnata non si può accettare un errore del genere. E’ del tutto evidente che il finnico non avrebbe mai potuto immaginare di fare un regalo così gigantesco al suo compagno di squadra visto che la carambola che ha generato andando nel retrotreno di Norris ha messo KO Perez e rovinato la gara di Verstappen. Ma è anche vero che il danno che Bottas ha inferto allo spettacolo della gara è irreparabile. La definizione di “incidente di gara” è ragionevolmente appiccicabile a quel che abbiamo visto al primo semaforo verde ma mettere KO quattro colleghi alla prima curva non può restare impunito (e infatti ci saranno cinque posizioni in griglia da scontare a Spa per lui) e getta sul numero 2 della Mercedes un’ombra che rischia di travolgerlo al rientro dalle vacanze. La disfida per il Mondiale piloti deve restare “pulita” e non inquinata da scontri da Luna Park, già a Silverstone è accaduto qualcosa che deve restare un episodio isolato.

Onore a Ocon, capace di fare la cosa giusta nel giorno del suo destino senza commettere errori. Bravo il francese a tener dietro un Vettel d’altri tempi, sempre in agguato ma mai in grado di attaccarlo seriamente. Applausi a Fernando Alonso, splendido neo-quarantenne inventore di una resistenza al limite dell’eroico per tentare di tenere dietro un Hamilton con una mescola di gomma di vantaggio. La Ferrari rimpiange il fatto di aver perso subito Leclerc (che una gara del genere avrebbe anche potuto vincerla se fosse passato indenne alla prima curva) e di aver fallito il podio con Sainz. Ora una pausa, e ce n’è davvero bisogno visto che nelle ultime due gare il leader della classifica si è preso altrettante sportellate portando a casa un solo punto e perdendo la testa della classifica, e poi sotto con la tripletta Spa-Zandvoort-Monza.

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