Gianluca Vialli a Euro 2020 (LaPresse)

Il compleanno

Le quattro vite di Gianluca Vialli che oggi festeggia 57 anni

Redazione

La Samp e i "gemelli del gol", la Juve e l'Europa, il Chelsea, la carriera da allenatore e la nazionale: la carriera del bomber di Cremona che vuole prendersi la sua rivincita

Giornata speciale a Coverciano: tanti auguri a Gianluca Vialli, che dal ritiro della nazionale spegne oggi 57 candeline. Pensando alla finale, a Wembley, lo stadio dove domenica sera potrebbe chiudersi il cerchio. Quello stesso cerchio aperto ormai 29 anni fa in una sfortunata notte londinese, quando la Sampdoria si vide sfuggire ai supplementari la Coppa dei campioni. Quella sera i blucerchiati schieravano in attacco un fantastica coppia, i "gemelli del gol": Gianluca Vialli e Roberto Mancini, il 9 e il 10. Il capo delegazione e l'allenatore della nazione che sfiderà l'Inghilterra. 

 

 

"Tanti auguri bomber e fratellino": così il il ct italiano ha voluto festeggiare il compleanno di un amico di tante battaglie, in campo e nella vita. a partire da Genova. La "prima vita" di Vialli comincia nel 1984, quando viene acquistato dalla Samp, dopo l'esperienza alla Cremonese. Da qui inizia inizia una parabola in crescendo che lo vedrà protagonista del primo trofeo della storia del club - la Coppa Italia del 1985 -  e ancor di più nella cavalcata verso lo storico scudetto del 1991, nato proprio sull'asse Mancini-Vialli, l'uomo degli assist e quello dei gol. Un anno dopo la corsa europea della Samp si fermerà a Londra contro il Barcellona. Sarà anche la fine dell'esperienza genovese, per Vialli arriva il definitivo salto di qualità.

 

Ginaluca Vialli con la maglia della Juve (LaPresse)

 

Nel 1992 arriva alla Juventus, in attacco al suo fianco non c'è più il Mancio ma Roberto Baggio, e l'affinità non sarà la stessa. Probelmi di ambientamento, colpa di qualche equivoco tattico - sulla panchina bianconera siede Giovanni Trapattoni. Difficoltà che comunque non impediranno al bomber di vincere la coppa Uefa, prologo di vittorie ancor più grandi. Intanto diminuiscono i capelli, e crescono i muscoli: il ragazzo riccio e longilineo di Genova è diventato un altro calciatore. È la "seconda vita" di Gianluca Vialli, che diventa il nuovo fulcro dell'attacco bianconero. È lui l'attaccante di peso scelto da Marcello Lippi per l'assalto alla Champions che arriverà nel nel 1996. Probabilmente il punto più alto della carriera da calciatore, e ultimo atto in bianconero. Dopo la finale di Roma, la Juve non gli rinnova il contratto

 

Gianluca Vialli Festeggia con Gianfranco Zola(Ansa)

 

È il Chelsea la nuova grande occasione di Gianluca Vialli, la "terza vita" dell'ex bomber. Arriva a Londra nel 1996, dove trova gli italiani Roberto Di Matteo e Gianfranco Zola. L'avventura inizia nel migliore dei modi, con la vittoria della Fa Cup, la coppa nazionale inglese, ma pare sembra avere un orizzonte molto breve. Il rapporto con Ruud Gullit, il player manager, una figura poco nota dalle nostre parti, non è dei migliori. Ma il presidente del club inglese dopo le dimissioni dell'allenatre-giocatore olandese nel febbraio 1998, decide di puntare proprio su Vialli per questo ruolo. E ci vede bene: il Chelsea vincerà la Coppa delle Coppe e poi anche un Supercoppa Uefa all'inizio della stagione 1998-99, l'ultima che l'ex attaccante disputerà da calciatore. Dopo si dedicherà solo alla panchina, fino al 2002 quando la sua carriera da allenatore si chiude al Watford.  Da qui inizia una nuova fase che vedrà Vialli impegnato nel mondo del sociale, nel mondo dell'editoria legata allo sport e al ruolo di commentatore televisivo.

 

Fino al 2017 e alla scoperta del tumore al pancreas, la partita più difficile, che Vialli sta vincendo -  "Sono felice, ma lo dico sottovoce", ha detto a Repubblica un anno fa dopo una serie di esami nei quali non c'era più traccia del cancro. Fino alla chiamata in nazionale, dove non è mai riuscito a esprimersi al top da calciatore. La quarta vita del bomber di Cremona inizia nel novembre del 2019, è lui il nuovo capo delegazione degli azzurri, dove ritrova l'amico di sempre Mancini. Il primo che va ad abbracciare dopo ogni gol dell'Italia in questo Europeo. Insieme domenica proveranno a prendersi la meritata rivincita, appuntamento a Wembley per chiudere quel maledetto cerchio.

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