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facce da euro 2020

Il fantasma Okay Yokuslu

Giovanni Battistuzzi

Il centrocampista della Turchia e l'arte del rubare il pallone. 

Verso la fine di aprile a Bryan Robson, in una trasmissione radiofonica della Bbc che tratta di calcio, gli venne chiesto cosa l’avesse stupito di più nell’ultimo mese di Premier League. L’ex centrocampista del Manchester United e della nazionale inglese, dopo aver parlato del gioco convincente di Manchester City e Chelsea (che raggiunsero in seguito la finale di Champions League), si concentrò sul West Bromwich, la squadra nella quale era cresciuto: “Una cosa di cui non mi capacito però c’è. Come mai un giocatore come Okay Yokuşlu gioca in una squadra che lotta per la salvezza e che difficilmente si salverà?”.

Robson ha fatto per una vita il centrocampista e nel ruolo è stato per qualche anno tra i più forti al mondo. Era un centrale rognoso, di quelli che recuperavano tanti palloni, ma capace anche di creare gioco, di correre in avanti, inserirsi e fare gol. Un gran giocatore: novanta presenze nella nazionale inglese e ventisei rete. “Mi stupisco davvero che nessuna grande squadra non abbia ancora preso Okay Yokuşlu. Un calciatore come lui farebbe comodo a moltissime formazioni, City e Chelsea a parte”.

Yokuşlu non ha le qualità tecniche di Bryan Robson, non il tiro e neppure la capacità di inserimento, ma “corre, è alto, forte fisicamente e soprattutto ha una dote sempre più rara in un campo di calcio: la conoscenza esatta dei suoi limiti. Fa quello che deve fare, che sa fare, senza provare a fare il fenomeno. Allenassi ancora uno così lo prenderei subito”.

Okay Yokuşlu è un fantasma. Non appare in campo, lo vedi appena. Però il suo lo fa. E meglio di tantissimi. In Premier League è stato il secondo miglior centrocampista per palloni recuperati nella stagione appena conclusa (quarto in generale). Meglio di lui ha fatto soltanto Wilfred Ndidi, giocatore del Leicester sui taccuini di oltre metà delle grandi squadre inglesi.

Şenol Güneş, quando nel giugno del 2019 ritornò a sedersi sulla panchina della Turchia, parlando delle partite di qualificazione a Euro 2020 disse che “la squadra è forte e preparata, ma dovremmo cercare di non subire troppo a centrocampo. Siamo senza una pedina importantissima”. A chi gli chiese a chi si riferisse il ct turco rispose con un secco no comment. Anche perché per quel giocatore lo stava trattando il club che aveva appena lasciato per la Nazionale, il Beşiktaş: “Compralo se puoi. Non perderlo”, aveva detto al presidente. La trattativa andò male e Yokuşlu rimase al Celta Vigo e poi andò in prestito al WBA. Quando risolse i suoi problemi al ginocchio ritornò al centro del campo della Turchia.

Güneş ritiene Yokuşlu necessario al gioco della Turchia, perché essenziale nella fase difensiva. “Una squadra è un organismo complesso, per giocare ha bisogno di avere la palla e per avere la palla serve qualcuno che la recuperi. Il posto migliore per riappropriarsi del pallone è il centrocampo per questo un giocatore come Yokuşlu che ne recupera decine a partita è indispensabile”, ha detto un mese fa alla tv turca.

Yokuşlu a 27 anni debutterà in un grande evento internazionale con la maglia della Turchia: Euro 2020. La prossima stagione se ne ritornerà a giocare al Celta Vigo, con sommo dispiacere di Bryan Robson: “Il calcio di oggi pensa troppo all’estetica. E questo è un peccato. Almeno per il turco. È nato fuori tempo massimo. Avesse giocato venti o trent’anni fa sarebbe stato apprezzato di più. I mediani come lui erano ancora amati”.

Okay Yokuşlu di questo poco se ne cura. Lui continua a non farsi vedere in campo, a essere l’ombra che ruba i palloni.

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