Il Foglio Sportivo - That win the best

Il buon italiano di Suárez e le inglesi che vincono in Europa

I virologi dei social sono già pronti a indignarsi per gli interisti in piazza. Bello l'omaggio della Roma al tennis italiano

Jack O'Malley

Lotito inibito farà ricorso fino al Senato galattico di Star Wars, Guardiola fa il paraculo e cita De Gregori per fare sentire colti e pop i giornalisti sportivi italiani. La Superlega? Esiste già

Capisco che parlare del calcio italiano in questi giorni non sia la cosa più gratificante del mondo, con la Roma che con grande sensibilità e trasversalismo sportivo  ha voluto rendere omaggio al periodo d’oro del tennis azzurro andando a perdere un set da un buon Manchester United, ma trovo inquietante il fatto che venerdì le due notizie principali sui siti sportivi (e non) legate al calcio fossero l’inibizione del presidente di una squadra che lotta per la Champions per una storia di tamponi e i video ripresi da una telecamera nascosta dell’esame di italiano di Suárez. Sul primo aspetterei a  pronunciarmi dopo tutti i gradi di giudizio – quindi, conoscendo Lotito, l’appello al Senato galattico di Star Wars – mentre sul secondo posso dire, da inglese che ha studiato e sa l’italiano, che dai video rubati (ah, quanto vi piace fare i giustizialisti con le cuccumelle degli altri) il giocatore ex Barcellona si esprime in modo decisamente più chiaro di almeno metà dei calciatori italiani. Certo non tutti sono paraculi come Guardiola che cita De Gregori per fare sentire colti e insieme pop i giornalisti italiani,  confesso però che la vicenda mi annoia più delle battute su Psg-Manchester City “calcio del popolo”. E capisco benissimo Andrea Agnelli, che dice di non saperne niente e che è tutta colpa di Paratici: non è in fondo quello che Inter e Milan hanno fatto con lui sulla Superlega? Poveri rossoneri, tra l’altro, costretti a giocarsi la qualificazione in Champions contro il Benevento dopo un intero girone passato a fare riempire le prime pagine della Gazzetta con la parola SCUDETTO accanto alle foto di Ibrahimovic e Donnarumma.

Aspetto trepidante gli appelli finti di allenatore e giocatori dell’Inter ai tifosi di festeggiare lo scudetto (quando sarà) indossando le mascherine e rispettando  distanziamento e coprifuoco: già prevedo un esercito di cagacazzi  social pronti a scagliarsi contro quei tifosi che oseranno festeggiare in piazza una vittoria attesa undici anni (non è sempre triplete ma si gode lo stesso) a suon di “ne riparliamo tra due settimane quando dovremo chiudere tutto per colpa loro”, ovviamente supportati dalle foto scattate da Selvaggia Lucarelli durante una grigliata sul suo terrazzo, dalle denunce di Alessandro Gassmann e dagli strepiti di Galileo Crisanti e Iosif Galli in tv contro gli assembramenti non finalizzati alla produttività dello stato. Un problema, quello dei tifosi in piazza, che potremmo avere presto qui in Inghilterra: il rischio di avere di nuovo quattro squadre inglesi nelle due finali europee è concreto. Probabilmente non succederà, e ci limiteremo a vincere gli Europei a luglio con la Nazionale, ma è chiaro che la Superlega esiste già. Si chiama Premier League. 

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