Gianluca Scamacca (foto LaPresse)

Il clone di Ibrahimovic

Leo Lombardi

Ha vent'anni, gioca in Serie B e ad Ascoli sembra aver individuato l'ambiente giusto per vivere e per trovare requie dopo aver cambiato cinque squadre in quattro stagioni. La storia di Gianluca Scamacca

In attesa (se mai ritornerà) del vero Zlatan Ibrahimovic, accontentiamoci del suo clone. Gioca in serie B, ad Ascoli sembra aver individuato l'ambiente giusto per vivere e per trovare requie dopo un pellegrinaggio incessante: cinque squadre differenti in quattro stagioni, il tutto a soli vent'anni di età. Ma Gianluca Scamacca è uno che si è messo in viaggio presto, prestissimo. Per lui si grida allo scippo quando, a 16 anni, saluta Roma per volare a Eindhoven. Ci va dopo essere entrato nella Lazio a 10 anni ed essere stato chiamato in giallorosso a 14. Lo vuole a tutti i costi Roberto Muzzi, che qualche gol in carriera lo ha fatto. Insegna qualche trucco a questo ragazzone di 195 centimetri che gioca centravanti: “Ha lavorato sulle mie lacune, mi ha insegnato i movimenti giusti”.

 

Ma quello di Scamacca non è uno scippo. Non è il classico caso del talentino italiano attratto dai soldi dell'estero, dove non aspettano i nostri tempi per farti firmare un contratto da professionista. Infatti il ragazzo non sceglie, come fanno quasi tutti, il miraggio della Premier, ma opta per la più tranquilla Olanda (“Pressioni zero”), dove nutrono una incrollabile fiducia nei giovani, senza paura di buttarli in campo. Vale come esempio definitivo Matthijs De Ligt, leader e capitano dell'Ajax a 18 anni. Scamacca saluta a gennaio, un mese per lui sempre importante, al di là del particolare di essere nato nel primo giorno dell'anno. Debutta tra i professionisti il 22 gennaio 2016 con la formazione riserve del Psv nella serie B olandese, torna in Italia il 31 gennaio 2017, acquistato dal Sassuolo: va nella formazione Primavera e contribuisce poco dopo alla prima storica vittoria al torneo di Viareggio. In finale segna nei tempi regolamentari(di testa, ovviamente), quindi trasforma il rigore della vittoria nella serie conclusiva dal dischetto.

 

Primo gol che trova in Italia nel 2018, dopo aver lasciato il Sassuolo in prestito - ancora a gennaio - per andare alla Cremonese: lo realizza in aprile al Palermo. Ed è decisivo anche il gennaio 2019, perché il 22 rientra dal prestito dal Pec Zwolle, dopo una seconda esperienza olandese, non felice come la prima. Quella di Ascoli, in estate, è stata una scelta simil-Psv. Una serie B per giocare, per accumulare esperienza, per mettersi in mostra. Lui non ne aveva tantissimo bisogno, aveva saputo farsi notare a giugno, al Mondiale Under 20 in Polonia. In attacco con Andrea Pinamonti forma una coppia che porta l'Italia fino alla semifinale con l'Ucraina. Qui, a tempo scaduto, regala una rete da urlo: controllo in area e potente girata di destro, nonostante l'avversario che pressa. Sarebbe stato il gol dell'1-1 e dei tempi supplementari, una discutibile decisione del Var (un fallo tutto da dimostrare) consegna la prodezza alla galleria dei gesti da applaudire, ma inutili.

 

Perché Scamacca non è solo potenza, è pure tecnica. Non a caso, se l'idolo è Ibrahimovic, il modello è Pogba, centrocampista che sa unire forza fisica a qualità di gioco. Ad Ascoli ha avuto bisogno di un po' di tempo per trovare il passo giusto, da fine novembre ha cambiato ritmo: quattro reti nelle ultime quattro partite. In attacco il partner giusto è Matteo Ardemagni, uno che conosce la categoria come se stesso. Sono divisi da dodici anni, l'esperienza del più anziano è prezioso supporto alla fisicità del più giovane. Gol che lo hanno anche messo in evidenza presso club importanti ma, questa volta, gennaio 2020 non dovrebbe essere sinonimo di trasferimento. Il centravanti è deciso a restare in maglia bianconera. Il primo obiettivo è raggiungere i playoff con l'Ascoli (“Mi ha dato fiducia quando non mi filava nessuno”), per quelli più importanti c'è tempo. Anzi, lo stesso Scamacca si è posto una deadline: “Entro cinque anni voglio giocare la Champions League”. Fisico come Ibrahimovic, ma anche determinazione come Ibrahimovic.

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