Il Corinthians è l'unica squadra non europea ad aver vinto il Mondiale per club (foto di Tomofumi Kitano via Wikipedia)

Il flop del Mondiale per club e il progetto per rivitalizzarlo

Giorgio Coluccia

Oggi iniziano le semifinali della coppa internazionale che interessa poco e non fa utili. Così la Fifa sta provando a trasformarla in un nuovo business 

Un torneo che comprenda le big del calcio mondiale, regali spettacolo in campo e risulti appetibile per gli sponsor. Questo il progetto che la Fifa sta covando da tempo per rimpiazzare l’attuale Mondiale per club, manifestazione sempre più trascurata e dall’esito scontato già prima di cominciare: negli ultimi dieci anni ha sempre trionfato l’europea di turno vincitrice in Champions League, a eccezione del Corinthians che sorprese il Chelsea a Yokohama nel 2012. Sfide simili alle semifinali al via oggi, con River Plate-Al Ain e Kashima Antlers-Real Madrid a seguire, non le vedremo ancora a lungo. Entro il 2021 Gianni Infantino è intenzionato a mandare in soffitta questa formula a sette squadre, inaugurata tredici anni fa e il cui appeal è via via scemato. Tanto che un anno fa la media di spettatori presenti per tutto il torneo ha superato a fatica i 15 mila spettatori.

 


La partita di debutto del Mondiale per club 2018 tra Al-Ain e Team Wellington (foto LaPresse)


 

Con le rispettive confederazioni sta lavorando, da almeno un anno, il vicesegretario generale Zvonimir Boban, che punta a consegnare una solida bozza il prossimo 15 marzo all’esecutivo di Miami, in modo da lanciare l’annuncio ufficiale al congresso di Parigi del 5 giugno. Giorno in cui Infantino correrà per la riconferma alla presidenza Fifa, sfruttando anche il fattore aggregante in termini di voti di una proposta a raggio così ampio. Nel nuovo Mondiale per club a 24 squadre, oltre ai campioni del Paese ospitante, sono previste 12 europee, 4 sudamericane, 2 ciascuna per Africa, Asia e Centro-Nord America oltre a uno spareggio tra una rappresentante dell’Oceania e un’altra del Sudamerica. La manifestazione si giocherà ogni quattro anni e partirà nel giugno 2021, risolvendo due problemi in un colpo solo: rimpiazzare del tutto la defunta Confederations Cup e togliere il Mondiale per club dal mese di dicembre, anche per evitare la concomitanza con il Mondiale per nazionali previsto in Qatar l’anno successivo (dal 21 novembre al 18 dicembre).

 

Smaltiti gli impegni di qualificazione delle selezioni nazionali previsti a inizio giugno negli anni dispari, il nuovo torneo non durerebbe più di 18 giorni, coprendo tre weekend in tutto per 31 sfide complessive. Infatti l’idea è quella di creare otto gironi da tre squadre, facendo qualificare solo le prime ai quarti: si andrebbe da un minimo di due partite a un massimo di cinque per le due finaliste. Il nuovo torneo “contrasterebbe” solo con gli Europei Under 21, che vengono disputati ogni biennio, e calamiterebbe così tutte le attenzioni non solo dal punto di vista mediatico. L’obiettivo è quello di lanciare una nuova realtà nel panorama mondiale, richiamando tanti investitori e producendo dividendi per i club partecipanti, proprio come riesce a fare la Champions League. Non è un caso che l’Uefa non veda di buon occhio questo nuovo torneo, lanciato anche con l’intento di scalfire l’assodata egemonia continentale da parte della madre di tutte le confederazioni. Un compromesso potrebbe essere trovato con l’apertura della Fifa alla Global Nations League, cedendo parimenti l’organizzazione di un torneo intercontinentale all’Uefa.

 

Da qui ai prossimi mesi, quando il nuovo Mondiale per club dovrà passare dal progetto del consiglio direttivo all’approvazione finale, il nodo principale da risolvere è quello delle squadre partecipanti. La prima edizione dovrebbe essere sperimentale, privilegiando la via degli inviti almeno per quattro europee (Juve, City e Psg in pole), mentre le altre otto avrebbero il posto assicurato avendo vinto almeno tre volte la Champions (ossia Real Madrid, Milan, Bayern, Barcellona, Liverpool, Ajax, Inter e Manchester United). Poi dal 2025 il torneo andrebbe a regime e per quanto riguarda l’Europa si qualificherebbero le ultime quattro ultime vincitrici della Champions, le quattro vincitrici dell’Europa League e infine le quattro meglio piazzate nel ranking continentale. Gli stessi ragionamenti andranno fatti per le altre confederazioni, magari con il bilancino, senza scontentare nessuno. Si gioca nel 2021, ma per la Fifa e Infantino questa partita è già decisiva.

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