Patrick Cutrone (foto LaPresse)

Il crack del Milan ha un nome: Patrick Cutrone

Leo Lombardi

Il 19enne serve il Bignami del perfetto centravanti e indica ai rossoneri la via giusta per puntare in alto

Così, a naso, difficilmente a Crotone rivedranno Patrick Cutrone, se non ancora come avversario. Da tempo lo avevano chiesto in prestito dal Milan, dopo la prima giornata l'ipotesi è quanto mai improbabile. Anzi, praticamente azzerata: effetti di un mercato che si chiude a campionato iniziato e che può costringere a fragorosi ripensamenti. Anche se, a dire il vero, in casa rossonera si guardava con attenzione al centravanti cresciuto in casa. Campagna acquisti esaltante, un'intera squadra arrivata nel corso dell'estate, ipotesi mirabolanti per l'attacco (Aubameyang, Belotti, Diego Costa) eppure Vincenzo Montella aveva sempre un occhio di riguardo per Cutrone. In campo per l'amichevole contro il Bayern, due gol. Titolare contro l'Universitatea Craiova in Europa League, un altro gol. Confermato nell'avvio della serie A ed ecco serviti 25 minuti fragorosi allo stadio Scida. Subito il rigore procurato con espulsione dell'avversario e trasformato da Kessie. Quindi il movimento fulmineo sul primo palo a girare di testa in anticipo su difensore e portiere, come un vecchio mestierante d'area. Infine lo scatto sul filo del fuorigioco, tipo il Pippo Inzaghi dei tempi belli, e la palla messa dietro per il 3-0 di Suso.

 

In poco tempo Cutrone ha servito il Bignami del perfetto centravanti. Il tutto a diciannove anni, per la soddisfazione dei sostenitori del Milan e per il mal di pancia di chi ancora sostiene che in Italia i giovani non abbiano spazio. Questo c'è, suddiviso in base al merito e non alla carta d'identità. Almeno così la pensa Montella, uno che a vent'anni giocava e segnava. Lo si è visto in Calabria, con Donnarumma (18 anni) tra i pali, Locatelli (19) e Kessie (20) a centrocampo e Cutrone là davanti, a prendersi responsabilità in prima persona e a ridare fiato a una tifoseria – quella rossonera – ormai non più abituata alle vittorie. Dire che il Milan possa essere una squadra in grado di lottare per lo scudetto appare prematuro, dire che la strada sia quella giusta è invece corretto. Perché sono stati presi i campioni (Bonucci e Biglia) cui i giovani possono guardare e perché ci sono i ragazzi del vivaio da lanciare in prima squadra, come accadde un tempo per i Baresi, i Maldini, i Costacurta e gli Albertini.

 

Cutrone è uno di questi, tutto casa e Milan da quando ha appena otto anni. Gli è bastato poco per proporsi come uno dei possibili protagonisti, lo ha fatto bruciando le tappe così in fretta che l'abituale pagina di Wikipedia rappresenta una cartina di tornasole: la sua (in italiano) ancora non c'è. Nel giro di un mese in casa rossonera hanno capito di possedere un possibile crack per il futuro, da qui un veloce rinnovo fino al 2021 di un contratto in scadenza 2018, giusto per evitare altri tormenti alla Donnarumma. Al resto ci hanno pensato Montella e Cutrone stesso, con buona pace del Crotone.

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