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Parigi-Bercy, Djokovic e il suo guru

Redazione
Il tennista serbo si è qualificato agli ottavi del torneo francese con una presenza a bordo campo.
Parigi-Bercy ha subito confermato il feeling di Novak Djokovic con il tennis indoor: ha vinto le ultime tre edizioni e ha cominciato al meglio liquidando in scioltezza il lussemburghese Gilles Muller. Un 6-3 6-4 che è valso il pass per gli ottavi. L'obiettivo grosso è difendere il primo posto del ranking Atp dall'assalto di Andy Murray, vittorioso ma balbettante contro Fernando Verdasco.

 

Affianco al tennista serbo ora è comparso anche un “guru”. Non è passata inosservata, infatti, la presenza di Pepe Imaz: spagnolo, ex tennista professionista che durante la carriera non ha mai ottenuto risultati di rilievo, diventato mental coach, con tendenze da guru. A Nole è stato consigliato dal fratello più giovane Marko, che grazie a Imaz anni fa venne fuori da un periodo di depressione. Il guru altro non sarebbe che un allenatore-motivatore, particolare in quanto associa tecniche meditative varie a un lavoro tennistico per un gioco più vario e coerente con la personalità dei giocatori.

 

Il compito di Imaz è quello di far diversificare il tennis in campo a Nole e di fargli distendere i nervi. Forse non un vero guru, ma sicuramente i frutti si sono già visti: Djokovic è apparso serafico quanto il Dalai Lama e è tornato a essere a suo agio con i giornalisti: “Non so da dove esca questa storia del guru – ha detto a Parigi –. Pepe ha lavorato con mio fratello e fa parte del mio staff da anni. Non entro nei dettagli del suo lavoro, ma sono contento sia qui. Mi rendo conto che certi giornali abbiano tentato di tirar fuori una storia capace di far rumore, ma non voglio dare adito a speculazioni”. Tutto giusto, ma così Nole sembra quasi un guru della comunicazione...

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