Austerità? No, grazie Gentile direttore, bisogna stare attenti alle parole, come sapete voi del Foglio. “Austerità” non fa parte del mio vocabolario. Responsabilità sì, autonomia sì, libertà sì, ma austerità no. La polemica sui “licenziamenti facili” è figlia di una cultura ottocentesca che ignora i cambiamenti del mercato mondiale ed è oltraggiosa per l’intelligenza degli italiani: già ora nelle aziende con meno di 15 dipendenti, dove lavora circa la metà degli occupati, non vige la giusta causa. di Silvio Berlusconi Redazione 29 OTT 2011
“Austerità? No, grazie”. Berlusconi scrive al Foglio Gentile direttore, bisogna stare attenti alle parole, come sapete voi del Foglio. “Austerità” non fa parte del mio vocabolario. Responsabilità sì, autonomia sì, libertà sì, ma austerità no. La polemica sui “licenziamenti facili” è figlia di una cultura ottocentesca che ignora i cambiamenti del mercato mondiale ed è oltraggiosa per l’intelligenza degli italiani: già ora nelle aziende con meno di 15 dipendenti, dove lavora circa la metà degli occupati, non vige la giusta causa. di Silvio Berlusconi Redazione 28 OTT 2011
Ecco la lettera dell'Italia all'Europa L’Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e intende continuare a farlo. Quest’estate il Parlamento italiano ha approvato manovre di stabilizzazione finanziaria con un effetto correttivo sui saldi di bilancio al 2014 pari a 60 miliardi di euro. Sono state così create le condizioni per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, con un anno di anticipo rispetto a quanto richiesto dalle istituzioni europee. Dal 2012, grazie all’aumentato avanzo primario, il nostro debito scenderà. Redazione 26 OTT 2011
Gli economisti dalla nostra Agenda della crescita: tutto quello che c'è da sapere In un editoriale sul Corriere della Sera di oggi i due economisti Alberto Alesina e Francesco Giavazzi hanno indicato al governo dieci proposte di intervento concreto per rimettere in moto il mercato del lavoro e l’economia. Secondo Giavazzi e Alesina le priorità dell'Italia non sono le infrastrutture quanto piuttosto una serie di interventi a costo zero sul mercato del lavoro, pensioni, fisco e giustizia. Leggi Dizionario degli inganni messi a punto dagli apocalittici - Leggi Presidente, l’ora è quasi fuggita, l'appello per una potente frustata all’economia Lettori del Foglio on line, cosa ne pensate? Dite la vostra su Hyde Park Corner , Twitter o Facebook Redazione 24 OTT 2011
La petulante Emma e il capitalismo che non esiste La presidente di Confindustria si comporta in modo fastidiosamente petulante. Emma Marcegaglia non doveva fare quel mestiere. Lo dicemmo a suo tempo in questo giornale, d’accordo con fior di imprenditori. Ci voleva qualcuno che fosse anima dell’imprenditoria, non una faccia buona solo per la rappresentanza. Confindustria non ha bisogno di un portavoce o di un pr politico. Non ha bisogno di un giornale politico. Non ha bisogno di fare editoria governativa o antigovernativa. 23 OTT 2011
Ecco il manifesto dei T-Party democratici, i trentenni del Pd Pubblichiamo il manifesto inedito con cui i T-Party del Pd (un gruppo di trentenni democratici alternativi alla generazione dei TQ del Pd, i trenta-quarantenni democratici) chiedono alla segreteria del partito una svolta sulla politica economica. Il manifesto al momento è firmato da quaranta democratici. Nei prossimi giorni verranno raccolte nuove firme. Redazione 21 OTT 2011
Non gettare la lobby con la corporazione Michele Ainis ha ragione da vendere quando sul Corriere della Sera di ieri indica nell’intreccio di interessi corporativi la rete invisibile che ostruisce la crescita dell’Italia e ne blocca la mobilità sociale. Privilegi di casta, chiusura degli ordini professionali, nepotismo istituzionalizzato, sono aspetti diversi di un fenomeno unico, quello che crea vantaggi di posizione inamovibili che immobilizzano settori importanti dell’economia, deprimono le spinte innovative, bloccano anche le necessarie riforme politiche. Redazione 21 OTT 2011
Giavazzi über alles Con uno stile secco, abrasivo, Francesco Giavazzi ha scritto ieri nel fondo del Corriere che la ripresa dell’economia e lo sviluppo di un capitalismo serio in Italia passano per lo scioglimento di Confindustria, peraltro parzialmente già in corso, e per la fine della concertazione oligarchica tra le “parti sociali”. La tesi del grande economista, e la nostra, è che ci guadagnerebbero tutti tranne le burocrazie: imprenditori grandi medi e piccini, lavoratori, pensionati e precari, perfino le casalinghe e i fanigottoni. 19 OTT 2011
Parla Calzoni (ex Lucchini) L’involuzione politica e consociativa della Confindustria marcegagliana “Confindustria? Chiacchiere e distintivo”. Ossia non sei nulla, non vali nulla, sei solo parole. Ugo Calzoni, braccio destro del presidente Luigi Lucchini in Confindustria dall’84 all’88 e poi direttore generale dell’Ice e di Confindustria Lombardia, ricorre alla frase con cui Robert De Niro, nel ruolo di Al Capone, apostrofava il poliziotto che l’aveva fatto arrestare per definire l’attuale vertice confindustriale. Ma Calzoni, classe 1945, manager che ha spaziato dal gruppo Lucchini alla Fiera di Parma passando per la Sea (aeroporti milanesi), nasconde dietro l’ironia una serissima convinzione. Michele Arnese 12 OTT 2011