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Fuori i candidati-maranza da Medicina

Redazione

Irregolarità ai test di ammissione, ma la colpa è di chi prova a truffare

Semestre filtro a Medicina. "Scoppia la polemica per le foto delle prove diffuse sui social”, è il titolo copia-incolla, anzi pavloviano, un po’ ovunque: “Più di una falla nei sistemi di controllo… è lo stesso ministero dell’Università a riconoscere implicitamente il problema”. È una lettura banalizzante di quanto accaduto, in alcuni casi che andranno ovviamente appurati, al debutto dei famosi “test filtro” per l’ingresso al facoltà. Ma in molti, e i responsabili nazionali Università, Sanità e Scuola del Pd in prima fila, si sono subito fiondati in una polemica strumentale: “Il primo appello del semestre filtro per l’accesso a Medicina si è rivelato un clamoroso passo falso”, hanno dichiarato. “Le immagini delle prove circolate sui social, i telefoni e gli altri dispositivi introdotti in aula, i controlli disomogenei e hanno messo in luce un sistema di vigilanza inadeguato e profondamente ingiusto”. Per chiudere à la Masaniello: “Questa non è una riforma, è un inganno, che tradisce tutte le attese di studenti e famiglie”.

 

L’introduzione del “semestre filtro”, con lo scopo di superare i precedenti malfunzionanti test di ammissione alla facoltà è al debutto, e le critiche al modello e al meccanismo di (ipotetico) funzionamento, fanno parte della normale dialettica. Ma parlare di fallimento e montare polemiche perché al test, assieme a migliaia di candidati seri, si sono presentati anche alcuni alcuni candidati-maranza, furbetti che non rispettano le regole, che si comportano in modo sleale (in un test universitario sinonimo di violento), può essere imputato alla riforma? Giustamente il ministro Bernini ha spiegato che la prova resta valida, ma che è invece “possibile l’annullamento per i responsabili”, beninteso qualora si riesca a individuarli. Ma a questo aspetto viene dato poco peso, nessuno, tanto meno i politici, ha il coraggio di dire che i responsabili di truffa devono essere esclusi, e per sempre, da ogni futuro test. Dare la colpa alle regole e non ai trasgressori è come accusare i cartelli che limitano la velocità e non chi guida violando i limiti.

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