
(foto Ansa)
editoriali
Lo sciopero generale è un flop nella scuola e nella sanità
Tra il personale scolastico ha aderito alla mobilitazione solo il 7 per cento, tra quello sanitario solo l'1 per cento. Mentre un'adesione alta si registra nei ministeri (e tra i dipendenti dell'Atac). Due lezioni dalla giornata di oggi
Hanno scioperato quelli che avevano meno ragioni pratiche per farlo. E sono andati a lavoro coloro che, pur avendo contratti tutt’altro che esemplari, assecondando il proprio senso di responsabilità non si sono sottratti alla propria funzione pubblica. E’ un po’ questo il senso che si evince dallo sciopero generale indetto oggi dai sindacati di base e dalla Cgil, analizzando i dati sull’adesione nel pubblico. I comparti con i tassi di sciopero più bassi? Scuola (7,43 per cento, quando solo nel precedente del 22 settembre la percentuale era stata del 10 per cento) e sanità (ha aderito alla mobilitazione un misero 1,77 per cento del personale totale). Quelli con l’adesione più marcata? Le funzioni centrali, ovvero i dipendenti dei ministeri, che superano il 17 per cento. E il personale dell’Atac, che nella mattinata di ieri ha registrato un tasso di adesione al 27,3 per cento.
Si tratta da un lato, nel caso dei dipendenti dei ministeri, di lavoratori che hanno garanzie contrattuali e paghe ben più che dignitose. E per cui i rinnovi ci sono stati non più tardi di qualche mese fa, con tanto di accesso allo smart working e innovazioni varie. Dall’altro, di un’azienda che continua ad avere qualcosa come 12 mila dipendenti, ha i conti scassati. E nonostante ciò continua ad appaltare servizi a società esterne. Questo, forse, per non rinunciare al rito del sacro sciopero del venerdì. Fa specie, quindi, che invece alcune delle categorie che continuano a essere pagate e trattate peggio, appunto il personale sanitario e della scuola, abbia scelto di presentarsi al lavoro come fa ogni giorno. E’ il segnale che c’è una fetta di paese cospicua (e sana), che proprio non ci sta a strumentalizzare il dramma di Gaza per godersi una giornata di sole. Una scelta non banale da rimarcare.

orrore e moralismo