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in classe
Come funziona negli altri paesi europei l'uso dello smartphone a scuola
A Bruxelles si parla di vietare i cellulari nelle classi almeno fino ai 14 anni, come propone l'Italia con il ministro dell'Istruzione Valditara. Una mappa delle regole che ci sono in giro per l'Europa
Stop agli smartphone in classe fino ai 14 anni. È questa la proposta che il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha presentato oggi a Bruxelles durante il Consiglio europeo Istruzione. “Proponiamo di eliminare l’uso dei cellulari nelle scuole dell’Ue, sicuramente fino ai 14 anni”, ha spiegato durante un punto stampa. “I dati sono drammatici e hanno un duplice impatto: sullo sviluppo psicoemotivo dei giovani e sulla didattica, l’uso degli smartphone porta a difficoltà di concentrazione, nella memorizzazione e persino nello sviluppo della fantasia: c'è una crescita psicologica che viene in qualche modo danneggiata dall'uso del cellulare”. La posizione del ministro Valditara è chiara e ha raccolto il favore di molti paesi europei. Infatti, la mozione ha già ottenuto l’adesione formale di Austria, Francia, Ungheria, Slovacchia e Svezia, mentre Lituania, Cipro, Grecia e Belgio hanno annunciato il loro sostegno.
I dati evocati da Valditara sono quelli dell’Ocse-Pisa (Programme for International Student Assessment). Secondo lo studio, l’uso eccessivo degli smartphone in classe ha un impatto negativo sull’apprendimento e sul rendimento scolastico degli studenti. Quasi il 38 per cento degli studenti italiani ammette di essere distratto dal proprio cellulare durante le lezioni, mentre il 29 per cento dice di essere disturbato dall’uso che ne fanno i compagni. Gli esperti suggeriscono l’adozione di politiche scolastiche per migliorare le competenze digitali degli studenti, fornendo contemporaneamente ai docenti una formazione specifica riguardo l’uso delle tecnologie applicate alla didattica per sfruttare pienamente il potenziale degli strumenti digitali a vantaggio dell’apprendimento.
In Italia, negli ultimi anni, sono stati già adottati diversi provvedimenti su questo fronte. La circolare ministeriale del 2022, rivolta alle scuole di secondo ciclo, permetteva l’uso dei cellulari solo a scopi didattici. Più recentemente, la circolare dell’11 luglio 2024 ha introdotto un divieto più rigido nel primo ciclo di istruzione (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado), vietando l’uso dei dispositivi anche per finalità educative, con eccezioni solo in caso di Piani Educativi Individualizzati (Pei) o Piani Didattici Personalizzati (Pdp).
Allo stesso modo, molti altri paesi europei si sono attivati. In Francia, dal 2018 è in vigore una legge che vieta gli smartphone nelle scuole primarie e secondarie. A partire da settembre 2025, sarà introdotta una misura ancora più restrittiva: gli studenti dovranno depositare i cellulari all’ingresso e potranno riprenderli solo all’uscita.
Tra i paesi che hanno adottato misure più stringenti c'è la Danimarca. Qui è in vigore il divieto di utilizzare lo smartphone nelle scuole per gli studenti fino a 17 anni. La commissione governativa danese, guidata da Rasmus Meyer, ha denunciato l’impatto negativo della vita digitale precoce e ha proposto anche di vietare dispositivi personali ai minori di 13 anni. Nei Paesi Bassi è entrato in vigore da gennaio 2024 un divieto all’uso non didattico degli smartphone, inclusi smartwatch e tablet, per le scuole primarie e secondarie. Fanno eccezione solo gli studenti con disabilità, con bisogni educativi speciali o se necessari per l’apprendimento. Così come in Ungheria.
In Finlandia l’obiettivo è seguire l’esempio danese, ma per ora non c’è un divieto totale. È in vigore una legge, approvata quest’anno, che limiterà l'uso degli smartphone nelle scuole a partire dall'agosto 2025. Gli studenti potranno utilizzarli solo su autorizzazione e per motivi didattici o di salute e nel caso di infrazione è previsto il sequestro.
In Spagna non c’è una legge nazionale e la materia è di competenza regionale, ma 7 delle 17 regioni spagnole hanno adottato politiche restrittive all’uso dei telefoni cellulari nelle scuole.
In Lussemburgo, il ministero dell’Istruzione ha imposto un divieto degli smartphone proprio quest’anno nelle scuole primarie per i bambini fino a 11 anni, mentre nelle scuole superiori gli studenti non devono tenere i loro smartphone a portata di mano durante le lezioni. In Norvegia il divieto è totale per le scuole elementari, mentre a livello intermedio e alle superiori l’utilizzo è consentito durante alcune pause.
In Belgio, l’uso ricreativo dei telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici nelle scuole sarà vietato a partire dall’anno scolastico 2025/2026 con l’obiettivo di migliorare la concentrazione degli studenti e avere un ambiente di apprendimento più sano.
Si discosta completamente dalla tendenza europea l’Estonia, ai vertici nelle classifiche sui livelli di apprendimento. Qui l’uso dei dispositivi è lasciato alla discrezione degli insegnanti, ritenuti professionisti competenti e supportati nella formazione digitale. La ministra dell’Istruzione estone, Kristina Kallas, ha dichiarato di essere contraria all’idea di un intervento ministeriale in classe.