Le emissioni di C02 aumentano e ci ricordano cosa sbaglia la politica quando parla di clima

Jacopo Giliberto

Terapie inefficaci mettono a rischio il pianeta. Gli sforzi finora non bastano: la crescita della CO2 triplicata dagli anni ’60 e l’aumento di metano e protossido di azoto rendono urgente una soluzione rapida ed efficace

Attenzione. La malattia della CO2 accelera. Salassi e sanguisughe che i medici dell’ecologismo continuano a imporci sempre più numerosi non guariscono il pianeta dalla pestilenza carbonica, forse al contrario indeboliscono le nostre difese. 

Il fatto. L’Organizzazione meteorologia mondiale (Omm, un organismo dell’Onu) ha rilevato che l’anno scorso la quantità di anidride carbonica contenuta nell’aria non solamente è cresciuta ma – peggio – è cresciuta con un ritmo mai così feroce. L’allarme è serissimo per due motivi. Il primo motivo è che i rischi del cambiamento del clima si fanno più vicini, minacciosi e irreversibili; l’anidride carbonica è il più noto gas serra, cioè trattiene nell’atmosfera più calore del dovuto. Il secondo motivo è che con ogni evidenza gli sforzi fatti da noi per contenere le emissioni non sono abbastanza efficaci per raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati, ma non hanno alcun effetto. Non solamente la CO2 continua a crescere, ma addirittura cresce ancora di più. La terapia individuata finora non fa ciò che vorremmo e va individuata subito, su-bi-to, una soluzione differente e rapida invece di intestardirci nell’aumentare la dose di una medicina che ci intossica nella convinzione che sia quella giusta. (Ipotesi: purché i sostenitori di questa medicina inefficace in realtà non abbiano un obiettivo diverso da quello dichiarato di salvare il clima del globo).

 

Lo studio. La ventunesima edizione del Bollettino sui Gas Serra appena pubblicato dall’Omm ha affermato che le cause della crescita sono le continue emissioni di CO2 derivanti dalle attività umane e l'aumento degli incendi boschivi, nonché la riduzione dell'assorbimento di CO2 da parte di "pozzi" come gli ecosistemi terrestri e gli oceani, in quello che minaccia di trasformarsi in un circolo vizioso climatico. Dice l’Omm che “la probabile ragione della crescita record tra il 2023 e il 2024 è stata un forte contributo delle emissioni degli incendi boschivi e un ridotto assorbimento di CO2 da parte della terraferma e dell'oceano nel 2024, l'anno più caldo mai registrato, con un forte El Niño. Durante gli anni di El Niño, i livelli di CO2 tendono ad aumentare perché l'efficienza dei pozzi di carbonio terrestri è ridotta dalla vegetazione più secca e dagli incendi boschivi, come è accaduto con la siccità eccezionale e gli incendi in Amazzonia e nell'Africa meridionale nel 2024”.

 

La conseguenza. I tassi di crescita dell’anidride carbonica sono triplicati dagli anni '60 (ripeto: triplicati) e nel decennio dal 2011 al 2020 hanno accelerato da un aumento medio annuo di 0,8 parti per milione (cioè dello 0,00008 per cento l’anno) a 2,4 parti per milione (0,00024 per cento l’anno). Di male in peggio. Dal 2023 al 2024 la concentrazione media globale di CO2 è cresciuta ancora, 3,5 parti per milione (cioè una crescita dello 0,00035 per cento in un anno), il maggiore incremento da quando sono iniziate le misurazioni moderne nel 1957. Questi gli aumenti. Ma ecco la cifra totale, la CO2 complessiva che si è accumulata nell’aria che respiriamo: la rete di stazioni di monitoraggio Global Atmosphere Watch dell'Omm ha rilevato nel 2024 una concentrazione totale di 423,9 parti per milione di anidride carbonica, cioè lo 0,04239 per cento della composizione dell’atmosfera. E’ tantissima. Anche le concentrazioni di metano e protossido di azoto – il secondo e il terzo gas serra a lunga durata più importanti legati alle attività umane – hanno raggiunto crescite da primato.

 

“Il calore intrappolato dalla CO2 e da altri gas serra sta accelerando il nostro clima e portando a condizioni meteorologiche più estreme. Ridurre le emissioni è quindi essenziale non solo per il nostro clima, ma anche per la nostra sicurezza economica e il benessere delle comunità”, ha affermato il vicesegretario generale dell’Omm, Ko Barrett. “Sostenere e ampliare il monitoraggio dei gas serra è fondamentale per sostenere tali sforzi”, ha affermato Oksana Tarasova, coordinatrice del Bollettino sui gas serra. Ora i medici del pianeta trovino la terapia, ma stavolta quella giusta.