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Il ministro Urso alla Camera: "Sì al salvataggio di Holostem"

Dal Mimit arriva il via libera all'acquisizione del polo di ricerca e cura delle malattie rare dell'Emilia-Romagna da parte della Fondazione Enea Tech e Biomedical

Durante il question time alla Camera, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha dato il via libera all'acquisizione della Holostem, il polo di ricerca sulle cellule staminali impegnato nella cura di malattie rare. L'azienda verrà acquisita dalla Fondazione Enea Tech e Biomedical, intervenuta a sostegno della Holostem con un finanziamento di 17 milioni, dopo che la struttura di ricerca era stata messa in liquidazione a causa di alcune difficoltà finanziare. 

   

"Ho dato oggi il via libera all'acquisizione della società" Holostem "da parte della Fondazione Enea Tech, subordinando la stessa a tre inderogabili condizioni, volte a garantire l'immediato ingresso nella Holostem di un adeguato e qualificato management; l'elaborazione di un piano industriale entro 6 mesi dall'acquisizione, che evidenzi chiaramente le strategie volte al contenimento dei costi e all'incremento del fatturato aziendale; e, in terzo luogo, l'impegno della società a ricercare investitori privati e partner industriali, finalizzandone l'ingresso nella compagine societaria entro un congruo termine dall'acquisizione e avvalendosi a tal proposito del supporto di Invitalia". È il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, rispondendo al question time alla Camera, a illustrare il piano che sarà messo in campo per salvare Holostem, l'azienda biotech con sede a Modena che da anni lavora allo sviluppo di terapie avanzate e per dare una speranza ai "bambini farfalla", affetti da epidermolisi bollosa, una rara malattia genetica. Nei giorni scorsi era scattata una maxi mobilitazione per fermare il conto alla rovescia che avrebbe portato entro la fine del mese il polo alla liquidazione. Urso, dopo aver annunciato il raggiungimento di una soluzione, è voluto entrare nel dettaglio di come verrà messa in sicurezza l'azienda biotech. E ha ricordato le tappe che hanno portato fino ad oggi. "Il gruppo Chiesi, leader in Italia, che" nel 2022 "ha registrato un fatturato di 2,7 miliardi di euro ponendosi al primo posto nel nostro Paese per ricerca e sviluppo farmaceutico, ha ritenuto di assumere il 30 novembre dello scorso anno la decisione di mettere in liquidazione la società ritenendola evidentemente non sostenibile alla luce di una perdita annuale media negli ultimi anni pari a 8,3 milioni", ha ripercorso Urso. "In tale contesto - ha evidenziato - poteva apparire logica la soluzione legata all'ingresso di un partner industriale con una forte esperienza nella commercializzazione dei farmaci o in subordine quella di dar vita ad un soggetto non profit che avrebbe sostenuto Holostem nella sua meritoria attività con donazioni liberali. La società ha invece optato per la manifestazione di interesse formalizzata ad aprile del 2023 da un soggetto pubblico, la Fondazione Enea Tech e Biomedical. Tale Fondazione, va però detto, nei suoi circa 4 anni di vita non ha sviluppato uno specifico know-how sulla valorizzazione industriale e commerciale della ricerca farmaceutica ed anzi ad oggi non ha dato corso ad alcun progetto". Si arriva cosi alla soluzione avviata e annunciata oggi, e alle condizioni poste. Una soluzione che doveva essere "compatibile col regime sugli aiuti di Stato", ha precisato il ministro.

   

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