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La grande sfida sui farmaci essenziali

Redazione

Tenere insieme equità e innovazione. Le liste dell’Oms e una missione possibile

L’aggiornamento delle liste dei farmaci essenziali dell’Oms rappresenta un traguardo di enorme rilevanza per la salute pubblica globale. L’inserimento di terapie oncologiche di ultima generazione e di molecole innovative come la semaglutide e la tirzepatide non è solo un riconoscimento scientifico, ma un messaggio chiaro: la ricerca è viva, progredisce e può cambiare radicalmente il destino di milioni di persone. Queste molecole, inizialmente sviluppate per il trattamento del diabete, stanno dimostrando efficacia anche nella gestione dell’obesità, una delle grandi pandemie del nostro tempo. Si tratta di farmaci che non solo curano, ma migliorano la qualità della vita, riducono i rischi di complicanze e alleggeriscono il peso sui sistemi sanitari. In un’epoca in cui il complottismo antiscientifico e la disinformazione minano la fiducia collettiva nella medicina, è quanto mai necessario ribadire il valore dell’innovazione farmacologica. Dietro ogni nuova molecola ci sono anni di studio, sperimentazione, fallimenti e successi, investimenti pubblici e privati.

 

Le aziende farmaceutiche, troppo spesso demonizzate in modo ideologico, svolgono un ruolo cruciale nel tradurre la conoscenza scientifica in strumenti concreti di cura. Senza di esse, molte delle terapie oggi disponibili non esisterebbero. Eppure, accanto a questi progressi, si staglia una contraddizione drammatica: il costo. Qui la questione si sposta dal piano scientifico a quello politico ed etico. Perché un farmaco definito “essenziale” non può essere un lusso riservato a pochi. L’Oms lo ha compreso e, con l’aggiornamento delle sue Liste, lancia un appello: serve un impegno collettivo per garantire equità. Questo significa adottare strategie di prezzo sostenibili, incentivare la produzione di equivalenti generici, assicurare la disponibilità di questi farmaci nei servizi di base. La sfida è anche etica e richiede che i farmaci essenziali siano disponibili per tutte le persone che ne hanno bisogno, ovunque si trovino. Solo così si potrà parlare di progresso inclusivo.

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