
Foto di National Cancer Institute su Unsplash
Editoriali
Buone notizie sullo screening
I test diagnostici oncologici tornano ai livelli pre pandemia. Ma c’è un guaio da superare
La recente pubblicazione dei dati “Passi” 2023-2024 dell’Istituto superiore di sanità segna un importante passo avanti nella prevenzione oncologica in Italia. Dopo il rallentamento causato dalla pandemia, gli screening oncologici mostrano segnali di ripresa, con la mammografia che supera i livelli pre Covid. Tuttavia, persistono significative disuguaglianze territoriali e sociali che richiedono attenzione. Nel biennio 2023-2024, il 75 per cento delle donne tra i 50 e i 69 anni ha effettuato una mammografia preventiva, superando i livelli pre pandemici. Anche lo screening cervicale ha raggiunto una copertura del 78 per cento tra le donne di 25-64 anni. Lo screening colorettale, invece, si attesta al 47 per cento tra la popolazione target di 50-69 anni. Nonostante i progressi, permangono forti disparità tra nord e sud. La copertura dello screening mammografico è infatti dell’86 per cento al Nord, 80 per cento al Centro e solo del 62 per cento al Sud. Per lo screening colorettale, le percentuali sono rispettivamente 62 per cento, 55 per cento e 30 per cento.
Lo screening cervicale mostra una copertura dell’84 per cento al nord e centro, ma solo del 69 per cento al sud. Le disuguaglianze non si fermano però al dato territoriale, ma si riflettono anche su base socio economica: le donne con maggiore istruzione o risorse economiche, italiane e coniugate o conviventi, hanno tassi di adesione più elevati. Lo screening organizzato dalle Asl si conferma cruciale per ridurre queste disuguaglianze, offrendo un accesso più equo alla prevenzione. I dati evidenziano quindi una ripresa degli screening oncologici in Italia che torna finalmente ad attestarsi su livelli pre emergenza pandemica, ma sottolineano la necessità di ulteriori interventi mirati per colmare le disuguaglianze tanto territoriali quanto sociali. Potenziare i programmi organizzati di screening e promuovere campagne di sensibilizzazione sono passi fondamentali per garantire un accesso uniforme alla prevenzione su tutto il territorio, fondamentali per patologie come quelle oncologiche.

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