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Editoriali

Investire in innovazione salva le vite

Redazione

Capire la correlazione tra sopravvivenza dei pazienti e spesa sanitaria nazionale con un dato: un motivo per continuare a investire di più in sanità, anche per l'Italia

Esiste una forte correlazione tra la spesa sanitaria nazionale e la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumori ematologici. A dimostrarlo è stata una ricerca europea, che ha visto la collaborazione della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dell’Istituto superiore di sanità, condotta in 27 paesi europei su oltre un milione di pazienti. L’analisi ha evidenziato che i pazienti affetti da tumore ematologico residenti in paesi che più investono in sanità hanno probabilità di sopravvivenza significativamente maggiori rispetto ai paesi con minore spesa sanitaria nazionale. Per fare un esempio, i paesi dell’Est Europa, che investono meno in sanità, presentano per il linfoma non-Hodgkin una sopravvivenza a 10 anni dalla diagnosi quasi dimezzata rispetto ai paesi che investono di più, il 33 per cento contro 62 per cento registrato in Danimarca, Norvegia e Svizzera. Questo pattern è ancora più evidente per il linfoma mantellare (21 per cento contro 61 per cento) e la leucemia mieloide acuta (6 per cento contro 21 per cento).

E l’Italia? Nel nostro paese la sopravvivenza per tumore ematologico è in linea o di poco superiore alla media europea: dopo 10 anni dalla diagnosi sopravvive il 58 per cento dei pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin, contro una media del 55 per cento in Europa, e il 52 per cento dei pazienti con leucemia mieloide cronica, sia in Italia che in Europa. Come spiegato da Silvia Rossi, ricercatrice presso l’Iss e co-autrice dello studio, “le grandi differenze di sopravvivenza riscontrate tra i paesi europei sono molto probabilmente legate ad un diverso grado di accesso alle cure e ad una diversa disponibilità ed utilizzo di trattamenti efficaci. L’Italia, anche se allineata alla media europea, non raggiunge i livelli di sopravvivenza ottenuti dai paesi con maggiori investimenti”. Motivo in più per continuare ad investire in sanità, affinché migliorino ulteriormente le possibilità di cura per i pazienti onco-ematologici.

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