Il sistema dei colori delle regioni va rivisto, dice il sottosegretario alla Salute

Andrea Costa a Sky TG24: "È stato un sistema utile" ma con il tasso di vaccinazione attuale serve una nuova prospettiva. "La scuola in presenza è un obiettivo fondamentale. In classe i vaccinati"

“L'Italia ‘a colori’ è stato certamente un sistema utile", ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Ma adesso è ora di fare "una riflessione" e forse di mandarlo in pensione. "Di fronte a un popolo italiano che per il 90 per cento si è vaccinato, credo che dobbiamo dare delle prospettive ai cittadini”, spiega. Quello dei colori – bianco, giallo, arancio e rosso, a seconda del rischio sanitario – "è stato peraltro un sistema condiviso con le regioni e, a questo proposito, credo che sia fondamentale continuare in questo percorso condiviso", prosegue Costa. "Ricordo che le cose nel nostro paese, anche in merito alla campagna vaccinale, hanno iniziato a funzionare quando c’è stato un allineamento fra il territorio e lo stato, quindi dobbiamo proseguire in questo spirito".

    

   

E per la scuola, secondo il sottosegretario “l’obiettivo fondamentale" è quello di restare in presenza. "Rappresenta anche un segnale per il paese. Chiudere le scuole significa rimboccare un percorso che può riportare alla chiusura del paese, e come governo vogliamo andare esattamente nella situazione contraria. Dobbiamo garantire la scuola in presenza, e anche sotto questo aspetto credo che dobbiamo cercare di semplificare le regole e le norme di accesso: non possiamo non considerare, per esempio, che per la fascia 12-19 anni, quindi dalle scuole medie a salire, l’80 per cento dei ragazzi è vaccinato. Questo non può non fare la differenza. Sono per tenere in classe tutti coloro che si sono vaccinati”.

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